Arresto del giudice De Benedictis: dopo quelle di Andria, trovate altre armi a Ruvo di Puglia

Erano nascoste nel locale di Antonio Serafino, già arrestato e più volte intercettato mentre parlava con l'ex gip di Bari

giovedì 1 luglio 2021 6.07
Erano custodite in un box seminterrato nella disponibilità del caporal maggiore dell'Esercito Antonio Serafino, le armi trovate dalla Squadra Mobile di Bari che, il 22 giugno, ha eseguito un decreto di perquisizione e sequestro, emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Lecce, in uno stabile di Ruvo di Puglia.

Pistole, fucili e munizioni sono stati trovati nell'ambito dell'inchiesta che il 13 maggio ha portato in carcere Serafino, già colpito da un provvedimento cautelare lo scorso 13 maggio, unitamente ai suoi due complici, il magistrato molfettese Giuseppe De Benedictis e l'imprenditore agricolo andriese Antonio Tannoia, perché indagati per i reati di porto e detenzione di armi da guerra ed esplosivi, di armi comuni da sparo e di munizionamento per armi da guerra e per armi comuni.

Dopo il primo arresto fu scoperto un arsenale di armi da guerra in una masseria di Andria, di proprietà di Tannoia. Circa 200 pezzi furono ritenuti di proprietà di De Benedictis. La perquisizione è scattata a seguito di nuovi accertamenti svolti dagli agenti della Squadra Mobile della Questura di Bari, su delega della Procura salentina, finalizzati a rintracciare materiale bellico e micidiali armi, che potevano non essere state rinvenute nel corso dell'operazione dello scorso 29 aprile.

Un sequestro che aveva portato al maxi sequestro di un arsenale per armi da guerra con più di 200 pezzi tra fucili mitragliatori, fucili a pompa, mitragliette usate dalla criminalità organizzata in agguati armati (tra gli altri, 2 kalashnikov, 2 fucili d'assalto AR15, 6 mitragliatrici pesanti Beretta MG 42, 10 MAB, 3 mitragliette UZI), armi antiche e storiche, pistole di vario tipo e marca, esplosivi, bombe a mano ed una mina anticarro, oltre a circa 100.000 munizioni di vario calibro.
Il prosieguo delle indagini ha portato i poliziotti a scoprire un altro arsenale, questa volta in un box nella disponibilità di Serafino, che era stato ripetutamente intercettato mentre parlava con De Benedictis di armi, del loro approvvigionamento e anche mentre sparavano insieme a Ruvo, nella notte dell'ultimo Capodanno. All'esito della perquisizione del 22 giugno, gli investigatori della Squadra Mobile di Bari hanno altresì rinvenuto e sequestrato le seguenti armi e munizioni:

Sequestrate parti di arma (canna, otturatori, cartuccere, caricatori per armi da guerra) e munizionamento di vario calibro, anche da guerra. Tutto il materiale sequestrato si presentava in perfetto stato di conservazione. Ulteriori accertamenti verranno effettuati sulle armi sequestrate, al fine di verificare di chi fossero nella disponibilità e di stabilire se le stesse siano state utilizzate in precedenti episodi delittuosi.

Sono in corso gli accertamenti degli investigatori - diretti dalla Procura di Lecce - per capire a chi appartengano le armi trovate a Ruvo.