Arresto assessore: per le opposizioni «La politica cittadina subisce un duro colpo»
Ieri pomeriggio una conferenza stampa convocata dal PD ma divenuta una riunione di minoranza
venerdì 13 dicembre 2013
9.44
Il documento finale è di tutte le opposizioni in Consiglio Comunale. Ieri pomeriggio a Palazzo di Città, la convocazione di una conferenza stampa del Partito Democratico sulla vicenda Lotito-Sangalli, è divenuta difatto una riunione di minoranza nella quale ampio spazio ha avuto la vicenda con un comunicato finale dai toni molto duri. Il riassunto più chiaro è quello che «La politica cittadina subisce un duro colpo» con una richiesta precisa di assunzione di responsabilità e chiarezza.
«Alla piazza infiammata da rabbia e fame - scrivono i partiti di opposizione - in una città allo sbando ed in mano ad un gruppetto di facinorosi che mina gravemente le basi della democrazia, in un clima di sfiducia nei confronti della politica, irrompe nefasta l'incresciosa vicenda che colpisce l'amministrazione Giorgino, con l'arresto del suo assessore all'Ambiente. Assessore che si dimette, quando invece il Sindaco doveva immediatamente revocargli il mandato, per tener fede a quei principi di legalità cui dice di ispirarsi da sempre».
Ma la sostanza, a detta delle opposizioni è che «Andria è di nuovo associata alla parola "tangenti". La giustizia farà il suo corso, non abbiamo dubbi. Ma la giunta e la maggioranza di centro-destra, nel frattempo, che fanno? Tacciono! Non possiamo consentirlo». E poi la punta d'orgoglio per tutte le interpellanze ed ordini del giorno presentati sulla raccolta differenziata: «Troppe volte e in diverse forme le opposizioni hanno chiesto di fare attenzione su tutto ciò che ruotava intorno all'appalto della raccolta differenziata, ai suoi costi, alle assunzioni, alla qualità del servizio. Ora vanno date risposte e va fatta chiarezza. Non si può attendere oltre. Il Sindaco spieghi, assuma una posizione, decida il da farsi, per sé e per il suo esecutivo. Ognuno si assuma le proprie responsabilità».
«Alla piazza infiammata da rabbia e fame - scrivono i partiti di opposizione - in una città allo sbando ed in mano ad un gruppetto di facinorosi che mina gravemente le basi della democrazia, in un clima di sfiducia nei confronti della politica, irrompe nefasta l'incresciosa vicenda che colpisce l'amministrazione Giorgino, con l'arresto del suo assessore all'Ambiente. Assessore che si dimette, quando invece il Sindaco doveva immediatamente revocargli il mandato, per tener fede a quei principi di legalità cui dice di ispirarsi da sempre».
Ma la sostanza, a detta delle opposizioni è che «Andria è di nuovo associata alla parola "tangenti". La giustizia farà il suo corso, non abbiamo dubbi. Ma la giunta e la maggioranza di centro-destra, nel frattempo, che fanno? Tacciono! Non possiamo consentirlo». E poi la punta d'orgoglio per tutte le interpellanze ed ordini del giorno presentati sulla raccolta differenziata: «Troppe volte e in diverse forme le opposizioni hanno chiesto di fare attenzione su tutto ciò che ruotava intorno all'appalto della raccolta differenziata, ai suoi costi, alle assunzioni, alla qualità del servizio. Ora vanno date risposte e va fatta chiarezza. Non si può attendere oltre. Il Sindaco spieghi, assuma una posizione, decida il da farsi, per sé e per il suo esecutivo. Ognuno si assuma le proprie responsabilità».
CONFCONSUMATORI: RESCINDERE IL CONTRATTO CON LA SANGALLI, SALVAGUARDANDO I POSTI DI LAVORO
Alla luce degli attuali esiti dell'indagine della Magistratura, appare opportuno che il Comuni valuti l'opportunità di risolvere il contratto di appalto con la Ditta Sangalli. Ferma restando la presunzione di innocenza sino alla fine del processo di tutti gli indagati, il recesso del Comune dal contratto sarebbe un atto di grande trasparenza e un messaggio rassicurante per tutti i cittadini perché starebbe a significare che il Comune di Andria non vuole nemmeno confondersi con chi è accusato di utilizzare pratiche illecite. Ovviamente, va eseguita una nuova aggiudicazione, salvaguardando sia il prosieguo della raccolta differenziata sia tutti i lavoratori i cui contratti passeranno in capo alla nuova ditta affidataria.
Alla luce degli attuali esiti dell'indagine della Magistratura, appare opportuno che il Comuni valuti l'opportunità di risolvere il contratto di appalto con la Ditta Sangalli. Ferma restando la presunzione di innocenza sino alla fine del processo di tutti gli indagati, il recesso del Comune dal contratto sarebbe un atto di grande trasparenza e un messaggio rassicurante per tutti i cittadini perché starebbe a significare che il Comune di Andria non vuole nemmeno confondersi con chi è accusato di utilizzare pratiche illecite. Ovviamente, va eseguita una nuova aggiudicazione, salvaguardando sia il prosieguo della raccolta differenziata sia tutti i lavoratori i cui contratti passeranno in capo alla nuova ditta affidataria.