Furti e riciclaggio ad Andria: «Gruppo spregiudicato. Lesa economia legale». I nomi degli arrestati

Il procuratore capo Nitti torna sulla carenza di carabinieri nella Bat. Mancano 200 a parità di numero di abitanti

venerdì 20 settembre 2024 13.40
«Abbiamo compiuto uno sforzo ciclopico di controllo del territorio per contrastare l'attività degli indagati che si sono rivelati un gruppo organizzato, spregiudicato e pronto a tutto per di portare a termine i furti e le rapine pianificate».
Le parole pronunciate dal comandante dei carabinieri della Bat, colonnello Massimiliano Galasso definendo l'attività dei sei arrestati oggi ad Andria con l'accusa, contestata a vario titolo di associazione per delinquere, rapina, furto e riciclaggio nell'ambito dell'inchiesta denominata Raptor.

Quattro in carcere, due ai domiciliari, tutti andriesi. Si tratta di Massimo Grillo di 51 anni, Nicola Sgaramella di 48 anni, Pietro Moschetta di 45 anni, dei 50enni Vincenzo Lombardi e Riccardo Zingaro e Giovanni Terlizzi di 39 anni. Il gruppo sarebbe responsabile di una rapina ai danni di una azienda di trasporti di Andria, di tre furti messi a segno a Matera, Trani e San Benedetto del Tronto, di uno tentato a Trani e del riciclaggio di un trattore stradale risultato rubato. Nel loro mirino finivano per lo più mezzi pesanti e macchine operatrici. «Tre le possibilità di uso dei mezzi rubati la restituzione alla vittima previo pagamento di una somma di denaro, la vendita su mercati paralleli e l'ultima consiste nell'incendiarli. Questi sono reati che incidono sull'economia legale perché togliere un mezzo d'opera a una impresa vuol dire non solo bloccare la produzione ma anche perdita di posti di lavoro», ha concluso Galasso.

E dalla procura di Trani anche le parole del procuratore capo Renato Nitti che torna ancora una volta sulla carenza di carabinieri nella Bat e sulla fattispecie dei reati predatori.