Arrestato un Brigadiere dei Carabinieri di Andria ed un pusher
Alla base del provvedimento diversi atti intimidatori e la rivelazione di segreto d'ufficio
giovedì 19 dicembre 2013
00.01
Sono stati arrestati martedì mattina, un Brigadiere dei Carabinieri di Andria ed un pusher di Barletta già in carcere per altro reato: per il primo gli arresti domiciliari mentre per il secondo resta la nuova misura cautelare in carcere. Alla base dell'ordinanza diversi atti intimidatori che lo stesso militare avrebbe compiuto nei confronti di un suo collega di grado inferiore per farlo credere un corrotto nonché la rivelazione di segreto d'ufficio per aver avvertito il pusher di Barletta dell'imminente perquisizione domiciliare a suo carico.
I fatti risalgono esattamente ad un anno fa quando il militare, secondo l'accusa, ha inviato in forma anonima una busta contenente due proiettili assieme ad una lettera di minacce al suo collega accusandolo di essere un corrotto. La busta fu bloccata direttamente nel Centro Meccanizzato Postale di Modugno. Idea ancor più affinata quattro giorni dopo nel giorno della vigilia di Natale, in cui un pacco contente due ordigni esplosivi di fattura artigianale, fu consegnato al Tribunale di Andria assieme ad una testa mozzata di un animale ed una nuova lettera sempre con accuse verso lo stesso militare. Ad inizio anno, infine, il terzo episodio: due lettere anonime spedite ad altri colleghi contenenti entrambe un proiettile con nuove minacce. Infine, l'sms con il quale lo stesso Carabiniere avvisava il pusher della perquisizione a suo carico. Per il militare l'accusa è di detenzione abusiva di armi e rivelazione di segreti d'ufficio.
In carcere si trova già il pusher beneficiario dell'avviso, che dovrà rispondere anche, secondo l'accusa, di spaccio "all'ingrosso" di sostanze stupefacenti. Le indagini sono state condotte dal Nucleo Operativo dei Carabinieri di Andria.
I fatti risalgono esattamente ad un anno fa quando il militare, secondo l'accusa, ha inviato in forma anonima una busta contenente due proiettili assieme ad una lettera di minacce al suo collega accusandolo di essere un corrotto. La busta fu bloccata direttamente nel Centro Meccanizzato Postale di Modugno. Idea ancor più affinata quattro giorni dopo nel giorno della vigilia di Natale, in cui un pacco contente due ordigni esplosivi di fattura artigianale, fu consegnato al Tribunale di Andria assieme ad una testa mozzata di un animale ed una nuova lettera sempre con accuse verso lo stesso militare. Ad inizio anno, infine, il terzo episodio: due lettere anonime spedite ad altri colleghi contenenti entrambe un proiettile con nuove minacce. Infine, l'sms con il quale lo stesso Carabiniere avvisava il pusher della perquisizione a suo carico. Per il militare l'accusa è di detenzione abusiva di armi e rivelazione di segreti d'ufficio.
In carcere si trova già il pusher beneficiario dell'avviso, che dovrà rispondere anche, secondo l'accusa, di spaccio "all'ingrosso" di sostanze stupefacenti. Le indagini sono state condotte dal Nucleo Operativo dei Carabinieri di Andria.