Arrestati due canosini per estorsione

Le indagini hanno coinvolto anche il Commissariato di Andria

giovedì 10 luglio 2014 14.00
«Amico caro è arrivato il momento di darci una mano prepara trentamila euro non prenderla come una estorsione ma come una assicurazione sulla vita lascia perdere carabinieri e polizia quelli non servono se hai qualche amico buono che ti vuole bene vai da lui poi sappiamo come rintracciarlo. Pensaci perché la vita è bella e tu sai godertela ti è rimasta solo tua madre ed è un peccato lasciarla sola se vai dai carabinieri non risolvi niente crei solo problemi a vita a chi vuoi bene a te e a quella poveretta di tua madre. La vita non ha prezzo, pensa solo a preparare i soldi non fare lo stupido perché sappiamo come ti muovi hai una settimana di tempo».

Questo il messaggio della telefonata ricevuta da un imprenditore di Canosa, preceduto da una richiesta estorsiva via lettera, che ha dato l'avvio nel marzo 2014 alle indagini, condotte dal Commissariato di P.S. di Canosa di Puglia e dirette dalla Procura della Repubblica di Trani, dalle quali, nella nottata odierna, sono scaturite 15 perquisizioni e 2 misure di custodia cautelare in carcere per tentata estorsione. Decapitati, così, i vertici di un gruppo criminale attestato nel territorio canosino.

Dalle indagini si è potuto accertare che il gruppo criminale agiva formulando delle richieste estorsive volte ad ottenere da un operatore economico il pagamento periodico di una certa somma di denaro in cambio dell'offerta di protezione da una serie d'intimidazioni che, in realtà, era lo stesso proponente a mettere in atto.Le minacce erano graduate, a seconda della minore o maggiore resistenza della vittima, e puntavano a impaurirla facendole capire quanto fosse insicura ed in pericolo. In un secondo momento, lo stesso estorsore si manifestava chiaramente per offrire protezione.

Le ipotesi investigative formulate e le prove raccolte hanno permesso di eseguire due ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di Sabino Carbone, alias "Caccnid" e Cosimo Damiano Campanella, alias "gesù", rispettivamente classe '91 e '82, entrambi di Canosa di Puglia. L'imponente operazione di polizia, alla quale ha collaborato personale della Questura, della Squadra Mobile di Bari, dei Commissariati di Andria, Barletta, Bitonto, Corato, Gravina, Monopoli, e Trani, del Reparto Volo di Bari e di unità cinofile antidroga ed antiesplosivo nonché della Polizia Scientifica, ha anche permesso di effettuare 15 perquisizioni locali per la ricerca di armi nei confronti di altrettanti appartenenti al sodalizio criminale. Nel corso dell'operazione è stata rinvenuta e sequestrata sostanza stupefacente e materiale per il confezionamento della stessa.