Applicazione TARI sulle attività produttive: l'Associazione Imprese del PIP segnala l'illegittimità degli avvisi di accertamento
Un incontro chiarificatore con i vertici politico amministrativi comunali viene chiesto dal Presidente del sodalizio, Michele Losito
sabato 20 novembre 2021
Gli avvisi di accertamento sulla TARI per le attività produttive inviati dal Comune sono illegittimi in quanto non tengono conto delle novità legislative e regolamentari introdotte, pertanto è necessario avere un incontro con i vertici politico amministrativi del Comune di Andria. A rivolgere questa istanza ed a chiarire i termini di questa vicenda tributaria è Michele Losito, presidente dell' Associazione che riunisce le imprese della zona PIP.
"Abbiamo inviato al Sindaco Bruno, all'Assessore Tammaccaro ed al responsabile dell'Ufficio Tributi De Nigris, a nome dei titolari delle aziende operanti nella zona PIP di Andria una segnalazione circa l'illegittimità dell'applicazione TARI sulle attività produttive ed una richiesta di incontro per dipanare questa situazione odierna, non riconosciuta dagli uffici tributari comunali.
"La tassazione sui rifiuti soli urbani è cambiata radicalmente -spiega Michele Losito-. La legge ha escluso dalla TARI le imprese che svolgono attività nei capannoni industriali, tassando solo alcune superfici accessori, tipo gli uffici. Anche il regolamento TARI approvato dal Consiglio Comunale ha ripreso le norme di legge ribadendo la esclusione dalla tassazione. Avevamo chiesto ripetutamente, insieme ad altre realtà Associative, un incontro con la Amministrazione alle finanze e l'Ufficio Tributi per definire insieme il metodo di applicazione delle nuove regole: nessuna risposta.
Invece sono partiti gli avvisi di accertamento che applicano le vecchie regole, ormai fuori legge. Così le imprese si trovano di fronte al raddoppio della spesa, sia per una TARI non dovuta e sia la spesa per lo smaltimento in proprio, visto che al servizio pubblico sarebbe vietato conferire rifiuti industriali.
Senza contare i rischi di ripetere i meccanismi del deficit comunale: si mandano avvisi per somme non dovute col rischio di riprodurre disavanzo.
Ribadiamo quindi la richiesta urgente di confronto, esteso alle altre associazioni interessate, in primis quelle dei professionisti, per condividere il metodo di applicazione della legge.
In mancanza dovremo adottare azioni di tutela delle imprese e dei contribuenti per evitare che metodi ormai appartenenti al passato possano danneggiare le nostre economie e i conti comunali. Questa richiesta è stata inviata per conoscenza ad altre associazioni di categoria per il comune interesse al merito e per coordinare l'incontro con la Civica Amministrazione", conclude Michele Losito.
"Abbiamo inviato al Sindaco Bruno, all'Assessore Tammaccaro ed al responsabile dell'Ufficio Tributi De Nigris, a nome dei titolari delle aziende operanti nella zona PIP di Andria una segnalazione circa l'illegittimità dell'applicazione TARI sulle attività produttive ed una richiesta di incontro per dipanare questa situazione odierna, non riconosciuta dagli uffici tributari comunali.
"La tassazione sui rifiuti soli urbani è cambiata radicalmente -spiega Michele Losito-. La legge ha escluso dalla TARI le imprese che svolgono attività nei capannoni industriali, tassando solo alcune superfici accessori, tipo gli uffici. Anche il regolamento TARI approvato dal Consiglio Comunale ha ripreso le norme di legge ribadendo la esclusione dalla tassazione. Avevamo chiesto ripetutamente, insieme ad altre realtà Associative, un incontro con la Amministrazione alle finanze e l'Ufficio Tributi per definire insieme il metodo di applicazione delle nuove regole: nessuna risposta.
Invece sono partiti gli avvisi di accertamento che applicano le vecchie regole, ormai fuori legge. Così le imprese si trovano di fronte al raddoppio della spesa, sia per una TARI non dovuta e sia la spesa per lo smaltimento in proprio, visto che al servizio pubblico sarebbe vietato conferire rifiuti industriali.
Senza contare i rischi di ripetere i meccanismi del deficit comunale: si mandano avvisi per somme non dovute col rischio di riprodurre disavanzo.
Ribadiamo quindi la richiesta urgente di confronto, esteso alle altre associazioni interessate, in primis quelle dei professionisti, per condividere il metodo di applicazione della legge.
In mancanza dovremo adottare azioni di tutela delle imprese e dei contribuenti per evitare che metodi ormai appartenenti al passato possano danneggiare le nostre economie e i conti comunali. Questa richiesta è stata inviata per conoscenza ad altre associazioni di categoria per il comune interesse al merito e per coordinare l'incontro con la Civica Amministrazione", conclude Michele Losito.