Appalto rifiuti Aimeri: tre dipendenti e Pizzimbone agli arresti domiciliari

I provvedimenti del Tribunale di Trani per la gara d'appalto di Andria. In procura oggi il Presidente

lunedì 17 febbraio 2014
A cura di Stefano Massaro
Una misura cautelare per arresti domiciliari è stata emessa dal Tribunale di Trani per tre dipendenti della società Aimeri Ambiente e per il Presidente di Biancamano (il gruppo proprietario della società operativa Aimeri), Giovanni Battista Pizzimbone. Per tutti l'ipotesi di reato è "turbata libertà del procedimento di scelta del contraente" per fatti risalenti al 2011 e precisamente alla nuova gara d'appalto del servizio di raccolta dei rifiuti del Comune di Andria.

Prosegue, dunque, l'inchiesta del Tribunale di Trani che, questa mattina, incontrerà lo stesso Pizzimbone: spontaneamente si presenterà in Procura per sottoporsi alla misura cautelare, ma non lascerà la carica di Presidente di Biancamano poichè si è dichiarato totalmente estraneo alle vicende ascritte nel provvedimento. L'inchiesta, coordinata dal Pubblico Ministero Maralfa, già nel mese di giugno dello scorso anno portò all'avviso di proroga delle indagini nelle quali sono iscritte ben otto persone indagate per turbativa d'asta tra politici dirigenti ed amministratori.

In particolare l'Aimeri ha svolto in proroga il servizio di raccolta dei rifiuti per diverso tempo vista la scadenza dell'appalto prima della redazione del nuovo bando poi vinto dalla Sangalli, unica partecipante.