Anziana su sedia a rotelle chiusa in furgone per oltre mezz’ora
Ad allertare la sicurezza un passante che ha udito le grida della donna
sabato 9 dicembre 2017
18.00
Un episodio alquanto spiacevole che avrebbe potuto avere dei risvolti drammatici quello accaduto questa mattina, intorno alle ore 13, dinanzi all'entrata del pronto soccorso dell'ospedale "L. Bonomo" di Andria, alla vista di alcuni passanti.
Un'anziana signora in sedia a rotelle è rimasta rinchiusa per oltre mezz'ora in un veicolo di trasporto dei servizi sociali, da sola. La donna batteva le mani sui finestrini per attirare l'attenzione dei passanti, piangeva e chiedeva aiuto; gli sportelli erano chiusi a chiave e pertanto nemmeno le persone accorse hanno potuto aiutarla, mentre nessun operatore sanitario era nelle vicinanze.
"In assenza di paramedici ho chiamato le Forze dell'ordine, - afferma un testimone oculare - ma la loro risposta è stata di altro tenore: "Possiamo intervenire in altre circostanze, è una situazione che è di competenza degli operatori socio sanitari". Queste le parole che sarebbero state riferite dall'operatore alla testimone ma che, dai riscontri effettuati non sono invece emerse. Parole che, da quanto ci risulta, hanno invece fatto intendere già la volontà di intervenire da parte delle Forze dell'ordine, qualora non fosse stata risolta la questione, così da liberare la signora dalla sua momentanea reclusione.
"Risolutiva è stata la contestuale telefonata al numero di emergenza della stessa associazione di volontariato. -continua il testimone– Mi ha risposto un operatore seccato per la telefonata che, inizialmente, non ha creduto all'accaduto. Solo in seguito a varie insistenze e dopo avergli fornito la targa del furgone si è reso disponibile a contattare qualcuno per liberare la povera anziana".
Un episodio singolare e fortunatamente conclusosi positivamente, ma che mostra in maniera inequivocabile la poca avvedutezza che spesso regna tanto in coloro che dovrebbero avere continuamente cura delle persone disagiate. Nonostante la benigna risoluzione, molti sono gli interrogativi che rimangono, lasciando l'amaro in bocca: cosa ci faceva un'anziana signora chiusa, da sola, per oltre mezz'ora nella vettura? Cosa sarebbe successo se la donna fosse stata colpita da un malore a causa della clausura o del forte stress? Come si sarebbe risolta la vicenda se non ci fosse stato nessun passante ad allertare la sicurezza?
Con una maggiore attenzione nei confronti di quella persona disagiata, questa vicenda ed il clamore che ne è seguito non sarebbe accaduta.
Un'anziana signora in sedia a rotelle è rimasta rinchiusa per oltre mezz'ora in un veicolo di trasporto dei servizi sociali, da sola. La donna batteva le mani sui finestrini per attirare l'attenzione dei passanti, piangeva e chiedeva aiuto; gli sportelli erano chiusi a chiave e pertanto nemmeno le persone accorse hanno potuto aiutarla, mentre nessun operatore sanitario era nelle vicinanze.
"In assenza di paramedici ho chiamato le Forze dell'ordine, - afferma un testimone oculare - ma la loro risposta è stata di altro tenore: "Possiamo intervenire in altre circostanze, è una situazione che è di competenza degli operatori socio sanitari". Queste le parole che sarebbero state riferite dall'operatore alla testimone ma che, dai riscontri effettuati non sono invece emerse. Parole che, da quanto ci risulta, hanno invece fatto intendere già la volontà di intervenire da parte delle Forze dell'ordine, qualora non fosse stata risolta la questione, così da liberare la signora dalla sua momentanea reclusione.
"Risolutiva è stata la contestuale telefonata al numero di emergenza della stessa associazione di volontariato. -continua il testimone– Mi ha risposto un operatore seccato per la telefonata che, inizialmente, non ha creduto all'accaduto. Solo in seguito a varie insistenze e dopo avergli fornito la targa del furgone si è reso disponibile a contattare qualcuno per liberare la povera anziana".
Un episodio singolare e fortunatamente conclusosi positivamente, ma che mostra in maniera inequivocabile la poca avvedutezza che spesso regna tanto in coloro che dovrebbero avere continuamente cura delle persone disagiate. Nonostante la benigna risoluzione, molti sono gli interrogativi che rimangono, lasciando l'amaro in bocca: cosa ci faceva un'anziana signora chiusa, da sola, per oltre mezz'ora nella vettura? Cosa sarebbe successo se la donna fosse stata colpita da un malore a causa della clausura o del forte stress? Come si sarebbe risolta la vicenda se non ci fosse stato nessun passante ad allertare la sicurezza?
Con una maggiore attenzione nei confronti di quella persona disagiata, questa vicenda ed il clamore che ne è seguito non sarebbe accaduta.