Antonio Rezza a Trani con Pitecus
In scena «il più grande performer vivente (fino a prova contraria)»
martedì 18 marzo 2014
0.31
«Pria che l'uomo canti due volte e rinneghi il suo spirito libero, lì, a contatto di gallo, l'uomo alzerà gomito e cresta e cozzerà le sue basse ambizioni contro un soffitto di inutile speranza».
Antonio Rezza, «il più grande performer vivente», sarà a teatro lunedì 31 marzo alle ore 21,30 con lo spettacolo Pitecus, presso il Cinema Teatro Impero di Trani. Nei quadri di scena realizzati da Flavia Mastrella, Rezza dà vita a storie di personaggi mettendo a nudo il rapporto tra l'uomo e le sue perversioni, le meschinità del linguaggio e della vita quotidiana.
I personaggi sono imprevedibilmente cangianti e Rezza passa dal famosissimo Gidio, che non esce mai da casa, a uno studente che ha problemi a svegliarsi, da Mirella che prega per un'assunzione alle poste all'estenuante attesa di un passaggio. «Pitecus è lo spettacolo più antico che portiamo in giro - ha dichiarato Rezza - si tratta della tecnica bidimensionale dei primi anni: i personaggi agiscono attraverso i buchi e le fessure dei quadri di scena, quadri di due metri, in stoffa. Quando abbiamo iniziato avevamo poco più di 20 anni, non è che ci ponessimo il problema di arrivare a fare quello che volevamo, anche perché noi abbiamo sempre fatto quello che volevamo fare. In questo siamo molto più fortunati rispetto ad altri».
Pitecus racconta storie di tanti personaggi, un andirivieni di gente che vive in un microcosmo disordinato: ognuno si accontenta, tutti si sentono vittime, lavorano per nascondersi, comprano sentimenti e dignità, non amano, creano piattume e disservizio. I personaggi sono brutti somaticamente ed interiormente, sprigionano qualunquismo e sprofondano nell'anonimato ma, grazie al loro narcisismo, sono convinti di essere originali, contemporanei e, nei casi più sfacciati, avanguardisti. Parlano un dialetto misto, sono molto colorati, si muovono nervosi e, attraverso la recitazione, assumono forme mitiche e caricaturali, quasi fumettistiche.
Il Collettivo Famelico, progetto artistico venuto alla luce nel 2013, mira a creare una piattaforma capace di intraprendere un percorso artistico inedito rivolto alla scoperta del mondo dell'arte nelle sue molteplici declinazioni. Con Pitecus, il Collettivo ne inaugura l'attività teatrale.
Antonio Rezza, «il più grande performer vivente», sarà a teatro lunedì 31 marzo alle ore 21,30 con lo spettacolo Pitecus, presso il Cinema Teatro Impero di Trani. Nei quadri di scena realizzati da Flavia Mastrella, Rezza dà vita a storie di personaggi mettendo a nudo il rapporto tra l'uomo e le sue perversioni, le meschinità del linguaggio e della vita quotidiana.
I personaggi sono imprevedibilmente cangianti e Rezza passa dal famosissimo Gidio, che non esce mai da casa, a uno studente che ha problemi a svegliarsi, da Mirella che prega per un'assunzione alle poste all'estenuante attesa di un passaggio. «Pitecus è lo spettacolo più antico che portiamo in giro - ha dichiarato Rezza - si tratta della tecnica bidimensionale dei primi anni: i personaggi agiscono attraverso i buchi e le fessure dei quadri di scena, quadri di due metri, in stoffa. Quando abbiamo iniziato avevamo poco più di 20 anni, non è che ci ponessimo il problema di arrivare a fare quello che volevamo, anche perché noi abbiamo sempre fatto quello che volevamo fare. In questo siamo molto più fortunati rispetto ad altri».
Pitecus racconta storie di tanti personaggi, un andirivieni di gente che vive in un microcosmo disordinato: ognuno si accontenta, tutti si sentono vittime, lavorano per nascondersi, comprano sentimenti e dignità, non amano, creano piattume e disservizio. I personaggi sono brutti somaticamente ed interiormente, sprigionano qualunquismo e sprofondano nell'anonimato ma, grazie al loro narcisismo, sono convinti di essere originali, contemporanei e, nei casi più sfacciati, avanguardisti. Parlano un dialetto misto, sono molto colorati, si muovono nervosi e, attraverso la recitazione, assumono forme mitiche e caricaturali, quasi fumettistiche.
Il Collettivo Famelico, progetto artistico venuto alla luce nel 2013, mira a creare una piattaforma capace di intraprendere un percorso artistico inedito rivolto alla scoperta del mondo dell'arte nelle sue molteplici declinazioni. Con Pitecus, il Collettivo ne inaugura l'attività teatrale.