Anno Giubilare della Sacra Spina, "Ecco l'uomo"

Don Massaro: «Costruire nuova umanità», Don Renna: «Identità cristiana»

giovedì 19 marzo 2015 09.50
A cura di Stefano Massaro
Parte l'Anno Giubilare della Sacra Spina nella Città di Andria: il 25 marzo 2016, infatti, nella coincidenza del Venerdì Santo con la Solennità dell'Annunciazione del Signore, è atteso nella diocesi di Andria il prodigio della Sacra Spina. Al fine di ravvivare la fede e dare maggiore impulso alla testimonianza cristiana, Papa Francesco, su richiesta del Vescovo Mons. Raffaele Calabro, ha concesso, tramite la Penitenzieria Apostolica, alla chiesa diocesana, un Anno Giubilare che avrà inizio il prossimo 24 marzo 2015, vigilia dell'Annunciazione del Signore e si concluderà il 3 aprile 2016, festa della Divina Misericordia: «Questo vuole essere un anno propizio per crescere nella fede - ha detto Don Gianni Massaro, Viario della Diocesi di Andria - un anno per dare impulso alla testimonianza cristiana, un anno in cui vogliamo raggiungere tutti, anche con linguaggi diversi, ma un anno nel quale vogliamo ovviamente camminare in sintonia con la Chiesa. E' proprio da queste idee che è nato il tema "Ecco l'uomo. Gesù Cristo sorgente e modello di una nuova umanità". Abbiamo la necessità di fissare il nostro sguardo su Gesù Cristo per costruire una nuova e vera umanità».

Fitto il programma delle celebrazioni che abbracceranno, come detto durante la conferenza stampa di presentazione svoltasi nella giornata di ieri nel Museo Diocesano di Andria, diversi stili comunicativi per un coinvolgimento che sia ampio e concreto. «Si tratta di un percorso di conversione - ha detto Don Luigi Renna, Rettore del Seminario di Molfetta ma anche segretario della commissione diocesana per la festa della Sacra Spina del 2016 - Un percorso alla scoperta della propria identità cristiana. Si parte da Cristo per giungere agli uomini. Non è semplicemente una serie di eventi, che terminerà con il culmine nel venerdì santo anche se mi preme ricordare che la nostra fede non deve essere attaccata ai segni ma deve vivere attraverso la figura di Gesù, attraverso il segno di Giona e cioè il segno della sua morte e risurrezione, quello che continua a dare vita agli uomini». Nel 2005, come ha ricordato Don Luigi Renna, «l'avvicinamento al prodigio della Sacra Spina fu molto timido perchè non avevamo molte testimonianze. L'ultimo miracolo era risalente al 1932 ed erano passati moltissimi anni. Ma oggi la Chiesa è più consapevole, può raccontare un percorso di avvicinamento che sarà tutto di fede e di ritrovo delle figure».

Il Programma
Domenica 22 marzo si comincia alle ore 20, nella Chiesa Cattedrale con un Concerto-meditazione eseguito dall'Orchestra da Camera dell'Accademia Musicale Federiciana e dal Coro polifonico Vox et Anima. Saranno eseguite musiche di Mons. Antonio De Fidio, di cui ricorre quest'anno il 60° anniversario della sua morte, fine compositore e organista del duomo di Andria, nato e vissuto qui. I brani che saranno eseguiti sono legati alla Festa liturgica della Sacra Spina. Di particolare bellezza il Kyrie e l'Agnus Dei della Messa della Sacra Spina composta in occasione del prodigio del 1932 e il responsorio della Sacra Spina a 3 e 4 voci mai più eseguito dalla morte dell'autore. Si passa a martedì 24 marzo nella Chiesa SS. Annunziata alle ore 19.00 con la Celebrazione dei Primi Vespri della Solennità dell'Annunciazione del Signore ed Pellegrinaggio penitenziale verso la Cattedrale per il seguente itinerario: Chiesa SS. Annunziata – Piazza Porta La Barra – via Orsini Piazza R. Settimo – via Jannuzzi – Piazza Imbriani – via A. De Gasperi Porta Castello Piazza Vittorio Emanuele II – via Vaglio – via La Corte Piazza La Corte Piazza Duomo – Cattedrale. A seguire la Solenne Celebrazione Eucaristica di indizione dell'Anno Giubilare presieduta da S. E. R. Mons. Vescovo e concelebrata dal Clero diocesano.

Mercoledì 25 marzo, poi, nella Chiesa Cattedrale alle 19,30 vi sarà l'Incontro-testimonianza con Ernesto Olivero, fondatore del Sermig di Torino sul tema: "Colpire il volto del fratello è ferire il volto di Cristo". «L'intolleranza religiosa e la cultura del disprezzo generano violenza e morte - ha ricordato Don Gianni Massaro - Colpire il volto del fratello significa continuare a ferire il volto di Cristo. Il dialogo tra le religioni, le culture, le persone, è la risposta adeguata per vivere insieme in città sempre più complesse e composite etnicamente e religiosamente». Per concludere questa prima serie di eventi nella Parrocchia di Madonna di Pompei, venerdì 27 marzo con inizio alle ore 19,30 vi sarà la Via Crucis dei missionari martiri. «Il mondo ha bisogno, oggi più che mai - ha concluso Don Gianni Massaro - di annunci di speranza fatti da persone che non parlano per sentito dire ma testimoniano ciò che hanno vissuto e che continuano a sentire dentro. L'anno giubilare è occasione propizia per porre Gesù Cristo al centro della propria vita e vivere come Lui».
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