AndriaMultiservice: scoppia la querelle sui compensi non spettanti ad alcuni funzionari
L’amministratore unico avrebbe già richiesto la restituzione di tali somme, ma ne sarebbe nato un contenzioso giudiziario
giovedì 4 giugno 2020
12.00
Sul versante finanziario un'altra pesante vicenda rischia di esplodere al Comune di Andria, o meglio nella società in house che si occupa della maggior parte dei servizi di competenza comunale: l'AndriaMultiservice.
La società municipalizzata con intero capitale sociale comunale, già da tempo sotto la lente di ingrandimento della Corte dei conti e degli ispettori del Mef, starebbe attraversando negli ultimi mesi una delle crisi più importanti da quando venne costituita nel lontano 2000.
Il motivo del contendere verte su una vicenda che sono già in molti a scommettere che presto vedrà l'interesse oltre che del giudice contabile e civile anche di quello penale, è presto detto. L'Amministratore unico della società, nominato nell'agosto dello scorso anno dalla gestione commissariale, avrebbe rilevato un esborso di alcune centinaia di migliaia di euro per degli emolumenti corrisposti non pertinenti, insieme agli stipendi di numerosi funzionari della società del Comune di Andria, quindi non dovuti. Da questi rilievi sono quindi scattate delle lettere di addebito per la restituzione di tali somme.
Una situazione molto delicata, che si è ulteriormente aggravata con recriminazioni reciproche, che sono poi approdate nelle aule giudiziarie, proprio in contemporanea con la crisi in atto per la municipalizzata andriese, causata dalla riduzione delle somme che annualmente il Comune destina nel proprio bilancio, per l'attività della sua municipalizzata. Da qualche mese, infatti, a causa di questa situazione, il personale dipendente, ora in cassa integrazione per la situazione legata al covid 19, avrebbe visto notevolmente ridimensionare il proprio monte ore lavorativo, a causa appunto delle minori risorse destinate all'attività aziendale.
Una vicenda quindi molto spinosa che secondo alcune indiscrezioni, proprio la liquidazione di benefit e indennità indebitamente percepite da questi funzionari, avrebbe contribuito ad aggravare la già critica situazione aziendale, che ricordiamo interessa circa 100 lavoratori dipendenti.
Una situazione che secondo i rilievi mossi dall'attuale vertice della municipalizzata, si trascinava da oltre un decennio, con salari accessori illegittimamente autoliquidati e per giunta, in alcuni casi, da soggetti coinvolti in procedimenti disciplinari.
Secondo il collegio di difesa, nominato da alcuni dei dipendenti accusati di aver intascato queste somme non regolamentari, gli emolumenti percepiti sono stati quantificati e corrisposti dai precedenti amministratori pro-tempore e tutte le voci delle buste paga vagliate dagli organi di controllo interni e di revisione dei bilanci.
Gli stessi funzionari del Ministero dell'Economia e Finanze, non hanno eccepito alcunchè su tutte le voci di costo e di ricavo. L'attività professionale è stata svolta senza risparmio di tempo e di energie e sempre compiuta nell'interesse della Municipalizzata, senza alcun tornaconto personale o vantaggio patrimoniale che non fosse la legittima retribuzione di ognuno di essi.
Pertanto, secondo il collegio di difesa, consapevoli dell'onestà intellettuale e comportamentale con la quale tutti hanno sempre agito all'interno di AndriaMultiservice, si auspica che la vicenda possa, in tempi brevi, dipanarsi fugando così tutti i dubbi sulle presunte irregolarità paventate dall'Amministratore, in modo che ne derivi il rispetto della immagine, onorabilità e professionalità di chi è coinvolto, oggi offuscate dalle notizie di cronaca.
Si puntualizza, ad ogni modo, che ove ciò non si verificasse, forti dell'assoluta e totale buona fede con la quale si è sempre operato, diritti e prerogative saranno tutelati in tutte le competenti sedi giudiziarie.
La società municipalizzata con intero capitale sociale comunale, già da tempo sotto la lente di ingrandimento della Corte dei conti e degli ispettori del Mef, starebbe attraversando negli ultimi mesi una delle crisi più importanti da quando venne costituita nel lontano 2000.
Il motivo del contendere verte su una vicenda che sono già in molti a scommettere che presto vedrà l'interesse oltre che del giudice contabile e civile anche di quello penale, è presto detto. L'Amministratore unico della società, nominato nell'agosto dello scorso anno dalla gestione commissariale, avrebbe rilevato un esborso di alcune centinaia di migliaia di euro per degli emolumenti corrisposti non pertinenti, insieme agli stipendi di numerosi funzionari della società del Comune di Andria, quindi non dovuti. Da questi rilievi sono quindi scattate delle lettere di addebito per la restituzione di tali somme.
Una situazione molto delicata, che si è ulteriormente aggravata con recriminazioni reciproche, che sono poi approdate nelle aule giudiziarie, proprio in contemporanea con la crisi in atto per la municipalizzata andriese, causata dalla riduzione delle somme che annualmente il Comune destina nel proprio bilancio, per l'attività della sua municipalizzata. Da qualche mese, infatti, a causa di questa situazione, il personale dipendente, ora in cassa integrazione per la situazione legata al covid 19, avrebbe visto notevolmente ridimensionare il proprio monte ore lavorativo, a causa appunto delle minori risorse destinate all'attività aziendale.
Una vicenda quindi molto spinosa che secondo alcune indiscrezioni, proprio la liquidazione di benefit e indennità indebitamente percepite da questi funzionari, avrebbe contribuito ad aggravare la già critica situazione aziendale, che ricordiamo interessa circa 100 lavoratori dipendenti.
Una situazione che secondo i rilievi mossi dall'attuale vertice della municipalizzata, si trascinava da oltre un decennio, con salari accessori illegittimamente autoliquidati e per giunta, in alcuni casi, da soggetti coinvolti in procedimenti disciplinari.
Secondo il collegio di difesa, nominato da alcuni dei dipendenti accusati di aver intascato queste somme non regolamentari, gli emolumenti percepiti sono stati quantificati e corrisposti dai precedenti amministratori pro-tempore e tutte le voci delle buste paga vagliate dagli organi di controllo interni e di revisione dei bilanci.
Gli stessi funzionari del Ministero dell'Economia e Finanze, non hanno eccepito alcunchè su tutte le voci di costo e di ricavo. L'attività professionale è stata svolta senza risparmio di tempo e di energie e sempre compiuta nell'interesse della Municipalizzata, senza alcun tornaconto personale o vantaggio patrimoniale che non fosse la legittima retribuzione di ognuno di essi.
Pertanto, secondo il collegio di difesa, consapevoli dell'onestà intellettuale e comportamentale con la quale tutti hanno sempre agito all'interno di AndriaMultiservice, si auspica che la vicenda possa, in tempi brevi, dipanarsi fugando così tutti i dubbi sulle presunte irregolarità paventate dall'Amministratore, in modo che ne derivi il rispetto della immagine, onorabilità e professionalità di chi è coinvolto, oggi offuscate dalle notizie di cronaca.
Si puntualizza, ad ogni modo, che ove ciò non si verificasse, forti dell'assoluta e totale buona fede con la quale si è sempre operato, diritti e prerogative saranno tutelati in tutte le competenti sedi giudiziarie.