Andria,"Trilogia della Bellezza": il 17 maggio ultimo appuntamento del secondo ciclo di incontri
In programma alle ore 18.00 presso il chiostro di San Francesco
giovedì 16 maggio 2019
"La Bellezza è nel tempo. La Bellezza è ovunque. La Bellezza è sempre. La Bellezza è Bellezza. L' inno alla Bellezza è l'inno alla Vita, fatta e cosparsa di colori chiari e scuri, luminosi e spenti, gioiosi e tristi, comunque, colori che definiscono l' essere di ognuno di noi". E' la prof.ssa Rossella Fuzio Cicco a ricordarci il significato più autentico della Bellezza, avendo curato la manifestazione sulla "Trilogia della Bellezza", anche quest'anno in programma ad Andria.
"Una Bellezza, allora,f atta, anche e soprattutto, di colori che si comunicano e si contemplano. Sì la Bellezza si contempla come visione mistica ed estasiante, si contempla nell' Infinito e nel finito, nell' Assoluto e nel relativo, nel vicino e nel lontano, nel silenzio e nella parola, nei colori delle parole, nelle parole dei colori. Il colore esiste da prima che sulla terra comparisse la vita che ,poi, ne ha esaltato la sua grandezza. Quale significato e valenza abbia l' aspetto cromatico nell' arte è indiscusso e indiscutibile. L' uomo, fin dalla sua prima comparsa su questo pianeta,ha cercato di capire l' utilizzo che le sostanze coloranti ,presenti in natura, avessero ,poiché forte era l' impatto primordiale che i suoi occhi ebbero di fronte a tanto di misterioso e affascinante. Lo scenario dell' uomo delle caverne fu, certamente, apocalittico e incontaminato, emozionante e travolgente, per cui il muoversi tra i mille colori dovette portarlo all' utilizzo dei pigmenti per colorare le buie caverne, i massi giganteschi in cui si nascondeva. Rappresentò, così, le scene della sua vita fatta di caccia e dell' occasionale raccolta di frutti selvatici, di mani che si sovrapponevano in un' opera che sa di un cliche umano , di quell' attività artistica istintiva e ,già, spirituale.. Tralasciamo i primi passi del colore e consideriamo la civiltà dell' uomo che ha fatto del colore una vera operazione magica perché ha dipinto spazi.
Ogni epoca ha dato una impronta espressiva e simbolica al colore ,è così, che il nostro percorso parte dalle opere medievali , in particolare,dalle nostre madonne, dai loro volti carichi di pathos, la cui pulchritudo si evince in una equilibrata relazione tra colori, segni e linee in un accordo particolare e unico sia nella loro qualità sia nei loro accordi splendidi .
Pertanto l' incontro del 17 maggio vuole puntualizzare il valore del colore e l' emozione che si sprigiona in chi viene rapito dall' arte , un' arte che ,nella sua narrazione , nel suo essere la musica del silenzio, riesce a ricollegarsi al ricordo, allo spirituale, alla complessità dei significati non solo percepiti,ma racchiusi e comunicativi che l' opera d'arte ha di per sé insito nel suo linguaggio. Platone, pur avendo bocciato l' arte, perché si limita a riprodurre l' immagine di cose e di eventi naturali che, a loro volta, sono riproduzioni delle idee e si sostanzia solo di immagini che allontanano l' uomo dalla vera visione,afferma, che unica via di salvezza per essa, è il mettersi a servizio del vero sforzandosi di veicolarlo con figurazioni che inducono alla virtù.
Si chiude il 17 maggio 2019 ore 18.00 presso il chiostro San Francesco Andria il secondo ciclo di incontri e lo si chiude rendendo omaggio a Maria. Relatori La prof.ssa : Gioia Bertelli ( Univ. degli Studi Bari " Aldo Moro") " il colore nell' arte" il prof. Francesco Calò "( Univ. degli Studi di Bari " Aldo Moro) Le Madonne medievali e il colore", moderatrice la prof.ssa Ada Campione (Univ. degli Studi di Bari " Aldo Moro")……Vorrei,così, ringraziare quanti hanno fatto sì che questa serie di eventi si realizzasse: l' Università degli Studi di Bari "Aldo Moro" con il Magnifico Rettore prof. Antonio Felice Uricchio, Associazione. l' Altrove dott.ssa Angela Simone, per il patrocinio la Città di Andria, la Provincia Andria-Barletta-Trani, la Diocesi di Andria, il Distretto Rotary 2120, la Regione Puglia. Il Parco dell' Alta Murgia, la Fondazione Bonomo. , per la collaborazione il Rotary club Trani, il Movimento per la Vita- Andria . coloro che mi hanno affiancato dott. Gianni Lullo, l'arch. Esther Tattoli.
Ringrazio inoltre tutti i relatori che si sono avvicendati, la prof. ssa Gioia Bertelli, mons. Luigi Mansi, la prof.ssa Ada Campione, il prof. Angelo Tursi, il prof. Paolo Ponzio, il prof. Guido Luisi, la prof.ssa Amalia Gisotti Giorgino, la prof.ssa Vittoria Bosna, la prof.ssa Silvana Calaprice, il prof. Francesco Giorgino (caporedattore del Tg1), il prof. Pasquale Cordasco, la dott.ssa Silvana Campanile, il prof. Francesco Calò. Un ringraziamento va anche a quanti ci hanno seguito.
"Una Bellezza, allora,f atta, anche e soprattutto, di colori che si comunicano e si contemplano. Sì la Bellezza si contempla come visione mistica ed estasiante, si contempla nell' Infinito e nel finito, nell' Assoluto e nel relativo, nel vicino e nel lontano, nel silenzio e nella parola, nei colori delle parole, nelle parole dei colori. Il colore esiste da prima che sulla terra comparisse la vita che ,poi, ne ha esaltato la sua grandezza. Quale significato e valenza abbia l' aspetto cromatico nell' arte è indiscusso e indiscutibile. L' uomo, fin dalla sua prima comparsa su questo pianeta,ha cercato di capire l' utilizzo che le sostanze coloranti ,presenti in natura, avessero ,poiché forte era l' impatto primordiale che i suoi occhi ebbero di fronte a tanto di misterioso e affascinante. Lo scenario dell' uomo delle caverne fu, certamente, apocalittico e incontaminato, emozionante e travolgente, per cui il muoversi tra i mille colori dovette portarlo all' utilizzo dei pigmenti per colorare le buie caverne, i massi giganteschi in cui si nascondeva. Rappresentò, così, le scene della sua vita fatta di caccia e dell' occasionale raccolta di frutti selvatici, di mani che si sovrapponevano in un' opera che sa di un cliche umano , di quell' attività artistica istintiva e ,già, spirituale.. Tralasciamo i primi passi del colore e consideriamo la civiltà dell' uomo che ha fatto del colore una vera operazione magica perché ha dipinto spazi.
Ogni epoca ha dato una impronta espressiva e simbolica al colore ,è così, che il nostro percorso parte dalle opere medievali , in particolare,dalle nostre madonne, dai loro volti carichi di pathos, la cui pulchritudo si evince in una equilibrata relazione tra colori, segni e linee in un accordo particolare e unico sia nella loro qualità sia nei loro accordi splendidi .
Pertanto l' incontro del 17 maggio vuole puntualizzare il valore del colore e l' emozione che si sprigiona in chi viene rapito dall' arte , un' arte che ,nella sua narrazione , nel suo essere la musica del silenzio, riesce a ricollegarsi al ricordo, allo spirituale, alla complessità dei significati non solo percepiti,ma racchiusi e comunicativi che l' opera d'arte ha di per sé insito nel suo linguaggio. Platone, pur avendo bocciato l' arte, perché si limita a riprodurre l' immagine di cose e di eventi naturali che, a loro volta, sono riproduzioni delle idee e si sostanzia solo di immagini che allontanano l' uomo dalla vera visione,afferma, che unica via di salvezza per essa, è il mettersi a servizio del vero sforzandosi di veicolarlo con figurazioni che inducono alla virtù.
Si chiude il 17 maggio 2019 ore 18.00 presso il chiostro San Francesco Andria il secondo ciclo di incontri e lo si chiude rendendo omaggio a Maria. Relatori La prof.ssa : Gioia Bertelli ( Univ. degli Studi Bari " Aldo Moro") " il colore nell' arte" il prof. Francesco Calò "( Univ. degli Studi di Bari " Aldo Moro) Le Madonne medievali e il colore", moderatrice la prof.ssa Ada Campione (Univ. degli Studi di Bari " Aldo Moro")……Vorrei,così, ringraziare quanti hanno fatto sì che questa serie di eventi si realizzasse: l' Università degli Studi di Bari "Aldo Moro" con il Magnifico Rettore prof. Antonio Felice Uricchio, Associazione. l' Altrove dott.ssa Angela Simone, per il patrocinio la Città di Andria, la Provincia Andria-Barletta-Trani, la Diocesi di Andria, il Distretto Rotary 2120, la Regione Puglia. Il Parco dell' Alta Murgia, la Fondazione Bonomo. , per la collaborazione il Rotary club Trani, il Movimento per la Vita- Andria . coloro che mi hanno affiancato dott. Gianni Lullo, l'arch. Esther Tattoli.
Ringrazio inoltre tutti i relatori che si sono avvicendati, la prof. ssa Gioia Bertelli, mons. Luigi Mansi, la prof.ssa Ada Campione, il prof. Angelo Tursi, il prof. Paolo Ponzio, il prof. Guido Luisi, la prof.ssa Amalia Gisotti Giorgino, la prof.ssa Vittoria Bosna, la prof.ssa Silvana Calaprice, il prof. Francesco Giorgino (caporedattore del Tg1), il prof. Pasquale Cordasco, la dott.ssa Silvana Campanile, il prof. Francesco Calò. Un ringraziamento va anche a quanti ci hanno seguito.