Andria: sorpresi nel territorio del parco a compiere attività di enduro dai Carabinieri Forestali
E' accaduto nel bosco di Parco delle Grave, nei pressi di Castel del Monte
lunedì 10 gennaio 2022
8.32
I Carabinieri forestali della Stazione "Parco" di Andria, coadiuvati dai colleghi di Altamura, nel corso di un servizio finalizzato alla sorveglianza e alla tutela dei boschi del Parco Nazionale dell'Alta Murgia, hanno sorpreso sette soggetti nell'atto di svolgere un'attività di enduro racing a bordo di altrettanti quad di loro proprietà.
I sette sono stati "beccati" dai militari a sfrecciare con i loro mezzi all'interno del bosco di Parco delle Grave, nei pressi di Castel del Monte, in agro di Andria, incuranti non solo delle elementari norme del vivere civile, che dovrebbero costituire un limite morale alla distruzione del nostro straordinario patrimonio naturalistico, ma anche delle stesse norme di legge che vietano in maniera assoluta tali attività.
Enduro, motocross e sport similari, infatti, sono vietati all'interno dell'area protetta, proprio al fine di salvaguardarne il valore ambientale e di tutelare le importanti specie animali e vegetali ivi presenti, nonché di permettere la fruizione di queste amene località ad appassionati di escursionismo e in generale a quel pubblico amante della natura che frequenta rispettosamente il Parco.
I sette individui, residenti ad Andria, Terlizzi e Ruvo di Puglia, sono stati dunque denunciati dai Carabinieri forestali, per la violazione della legge sulle aree naturali protette, e i loro quadricicli sono stati sequestrati penalmente.
"Gli habitat del Parco affidato alla nostra tutela", afferma il Tenente Colonnello Giuliano Palomba, Comandante del Reparto Carabinieri Parco Nazionale "Alta Murgia" di Altamura, "sono protetti a diversi livelli, da normative nazionali, europee, e da determinazioni dello stesso Ente Parco. La violenza esercitata sull'area protetta dagli appassionati di enduro, che mettono il loro amore per le due o le quattro ruote davanti alla necessità di tutela che questi delicatissimi e preziosissimi territori necessitano, causa un significativo disturbo alla fauna oltre a comportare il danneggiamento dei sentieri, facilitando la successiva azione di erosione delle acque meteoriche e causando dunque fenomeni di dissesto idrogeologico."
I sette sono stati "beccati" dai militari a sfrecciare con i loro mezzi all'interno del bosco di Parco delle Grave, nei pressi di Castel del Monte, in agro di Andria, incuranti non solo delle elementari norme del vivere civile, che dovrebbero costituire un limite morale alla distruzione del nostro straordinario patrimonio naturalistico, ma anche delle stesse norme di legge che vietano in maniera assoluta tali attività.
Enduro, motocross e sport similari, infatti, sono vietati all'interno dell'area protetta, proprio al fine di salvaguardarne il valore ambientale e di tutelare le importanti specie animali e vegetali ivi presenti, nonché di permettere la fruizione di queste amene località ad appassionati di escursionismo e in generale a quel pubblico amante della natura che frequenta rispettosamente il Parco.
I sette individui, residenti ad Andria, Terlizzi e Ruvo di Puglia, sono stati dunque denunciati dai Carabinieri forestali, per la violazione della legge sulle aree naturali protette, e i loro quadricicli sono stati sequestrati penalmente.
"Gli habitat del Parco affidato alla nostra tutela", afferma il Tenente Colonnello Giuliano Palomba, Comandante del Reparto Carabinieri Parco Nazionale "Alta Murgia" di Altamura, "sono protetti a diversi livelli, da normative nazionali, europee, e da determinazioni dello stesso Ente Parco. La violenza esercitata sull'area protetta dagli appassionati di enduro, che mettono il loro amore per le due o le quattro ruote davanti alla necessità di tutela che questi delicatissimi e preziosissimi territori necessitano, causa un significativo disturbo alla fauna oltre a comportare il danneggiamento dei sentieri, facilitando la successiva azione di erosione delle acque meteoriche e causando dunque fenomeni di dissesto idrogeologico."