Eccoci! Andria saluta Papa Francesco: l'associazione dei genitori dal Santo Padre
Francesco: “La famiglia non apprezza più come un tempo il lavoro degli insegnanti”. Le foto della giornata romana
mercoledì 12 settembre 2018
11.54
'A.Ge., l'Associazione Genitori, che celebra i suoi 50 anni di vita (1968 -2018), venerdì scorso si è riunita nella Sala Paolo VI (meglio nota come Sala Nervi) in Vaticano, una nutrita rappresentanza di famiglie A.Ge. provenienti da tutta Italia per ricevere la Benedizione del Santo Padre, rendendo così questo significativo anniversario un'autentica festa di famiglie. Anche Andria è stata presente con una propria numerosa delegazione di genitori.
Papa Francesco nei suoi discorsi richiama spesso il ruolo del genitore come autentico e primario responsabile dell'educazione dei figli.
Age da 50 anni opera con i genitori, per i genitori, e attraverso le Age locali presenti in tutta Italia, vive e sostiene la genitorialità in tutti i suoi aspetti. Innanzi tutto sostenendo e formando i genitori nell'accoglienza come dono d'amore dei propri figli, nella promozione della loro dignità di persone, nel rispetto e valorizzazione delle loro differenze; quindi con la responsabilità della loro educazione alla vita e alla piena espressione delle loro potenzialità. L'Incontro con Papa Francesco sarà senz'altro un incoraggiamento per continuare il nostro cammino associativo in questi anni così difficili per le famiglie.
L'A.Ge. concluderà i festeggiamenti dei 50 anni con un convegno che si terrà nel mese di Marzo 2019.
Ecco le parole del papa alle famiglie: "Molte delle vostre energie sono dedicate ad affiancare e sostenere i genitori nel loro compito educativo, specialmente in riferimento alla scuola, che da sempre costituisce il principale partner della famiglia nell'educazione dei figli. Ciò che fate in questo campo è davvero meritorio. Oggi, infatti, quando si parla di alleanza educativa tra scuola e famiglia, se ne parla soprattutto per denunciare il suo venir meno: il patto educativo è in calo. La famiglia non apprezza più come un tempo il lavoro degli insegnanti – spesso mal pagati – e questi avvertono come una fastidiosa invadenza la presenza dei genitori nelle scuole, finendo per tenerli ai margini o considerarli avversari". Lo ha detto Papa Francesco ricevendo questa mattina in udienza i membri dell'Associazione italiana genitori (Age) nel 50° anniversario dalla sua fondazione. "Per cambiare questa situazione occorre che qualcuno faccia il primo passo, vincendo il timore dell'altro e tendendo la mano con generosità. Per questo vi invito a coltivare e alimentare sempre la fiducia nei confronti della scuola e degli insegnanti: senza di loro rischiate di rimanere soli nella vostra azione educativa e di essere sempre meno in grado di fronteggiare le nuove sfide educative che vengono dalla cultura contemporanea, dalla società, dai mass media, dalle nuove tecnologie". Il Papa ha ricordato che "gli insegnanti sono come voi impegnati ogni giorno nel servizio educativo ai vostri figli": "Se è giusto lamentare gli eventuali limiti della loro azione, è doveroso stimarli come i più preziosi alleati nell'impresa educativa che insieme portate avanti. Io mi permetto di raccontarvi un aneddoto. Avevo dieci anni, e ho detto una cosa brutta alla maestra. La maestra ha chiamato mia mamma. Il giorno dopo è venuta mia mamma, e la maestra è andata a riceverla; hanno parlato, poi la mamma mi ha chiamato, e davanti alla maestra mi ha rimproverato e mi ha detto: 'Chiedi scusa alla maestra'. Io l'ho fatto. 'Bacia la maestra', mi ha detto la mamma. E l'ho fatto, e poi sono tornato in aula, felice, ed è finita la storia. No, non era finita… Il secondo capitolo è quando sono tornato a casa… Questo si chiama 'collaborazione' nell'educazione di un figlio: fra la famiglia e gli insegnanti".
Papa Francesco nei suoi discorsi richiama spesso il ruolo del genitore come autentico e primario responsabile dell'educazione dei figli.
Age da 50 anni opera con i genitori, per i genitori, e attraverso le Age locali presenti in tutta Italia, vive e sostiene la genitorialità in tutti i suoi aspetti. Innanzi tutto sostenendo e formando i genitori nell'accoglienza come dono d'amore dei propri figli, nella promozione della loro dignità di persone, nel rispetto e valorizzazione delle loro differenze; quindi con la responsabilità della loro educazione alla vita e alla piena espressione delle loro potenzialità. L'Incontro con Papa Francesco sarà senz'altro un incoraggiamento per continuare il nostro cammino associativo in questi anni così difficili per le famiglie.
L'A.Ge. concluderà i festeggiamenti dei 50 anni con un convegno che si terrà nel mese di Marzo 2019.
Ecco le parole del papa alle famiglie: "Molte delle vostre energie sono dedicate ad affiancare e sostenere i genitori nel loro compito educativo, specialmente in riferimento alla scuola, che da sempre costituisce il principale partner della famiglia nell'educazione dei figli. Ciò che fate in questo campo è davvero meritorio. Oggi, infatti, quando si parla di alleanza educativa tra scuola e famiglia, se ne parla soprattutto per denunciare il suo venir meno: il patto educativo è in calo. La famiglia non apprezza più come un tempo il lavoro degli insegnanti – spesso mal pagati – e questi avvertono come una fastidiosa invadenza la presenza dei genitori nelle scuole, finendo per tenerli ai margini o considerarli avversari". Lo ha detto Papa Francesco ricevendo questa mattina in udienza i membri dell'Associazione italiana genitori (Age) nel 50° anniversario dalla sua fondazione. "Per cambiare questa situazione occorre che qualcuno faccia il primo passo, vincendo il timore dell'altro e tendendo la mano con generosità. Per questo vi invito a coltivare e alimentare sempre la fiducia nei confronti della scuola e degli insegnanti: senza di loro rischiate di rimanere soli nella vostra azione educativa e di essere sempre meno in grado di fronteggiare le nuove sfide educative che vengono dalla cultura contemporanea, dalla società, dai mass media, dalle nuove tecnologie". Il Papa ha ricordato che "gli insegnanti sono come voi impegnati ogni giorno nel servizio educativo ai vostri figli": "Se è giusto lamentare gli eventuali limiti della loro azione, è doveroso stimarli come i più preziosi alleati nell'impresa educativa che insieme portate avanti. Io mi permetto di raccontarvi un aneddoto. Avevo dieci anni, e ho detto una cosa brutta alla maestra. La maestra ha chiamato mia mamma. Il giorno dopo è venuta mia mamma, e la maestra è andata a riceverla; hanno parlato, poi la mamma mi ha chiamato, e davanti alla maestra mi ha rimproverato e mi ha detto: 'Chiedi scusa alla maestra'. Io l'ho fatto. 'Bacia la maestra', mi ha detto la mamma. E l'ho fatto, e poi sono tornato in aula, felice, ed è finita la storia. No, non era finita… Il secondo capitolo è quando sono tornato a casa… Questo si chiama 'collaborazione' nell'educazione di un figlio: fra la famiglia e gli insegnanti".