Andria ricorda Aldo Moro, il 16 marzo la strage di via Fani
Bruno: «Perché quello che molti dimenticano, è che il grande statista era ''solo" un uomo...»
mercoledì 16 marzo 2022
14.17
Nell'atrio del Comune di Andria, dove già c'è il simbolo del ricordo di Aldo Moro, questa mattina, il sindaco di Andria Giovanna Bruno ha partecipato alla cerimonia in occasione del 44esimo anniversario del rapimento di Aldo Moro e dell'uccisione dei tre agenti di polizia e due carabinieri, che componevano la sua scorta. A Palazzo di Città dopo due anni di assenza anche i bambini che hanno intonato canti e le letture dedicate allo statista.
«È la prima volta che il 16 marzo, in memoria di quel 1978, l'emozione prende il sopravvento in maniera totalizzante, grazie alla spontaneità e alla semplicità dei bambini. Sono stati loro, alunni delle classi prime e quinte degli istituti Imbriani-Salvemini e Jannuzzi-Di Donna, ad impreziosire il momento dedicato al rapimento di Aldo Moro e alla uccisione di 5 uomini della sua scorta. Canti, riflessioni, lingua dei segni, approfondimenti di educazione civica, poesie, letture. Ci siamo emozionati per un uomo che ha inciso nel percorso democratico dell'Italia, rendendola più umana. Un uomo per cui "la centralità delle persone" è stata la sua missione di vita e politica. Un uomo che durante la prigionia assurda di quei 55 giorni che seguirono quel 16 marzo, si rivelò piccolo e fragile, sottolineando con la sua dignità la sua conclamata ed elevata statura morale. Ai bambini è stata letta una delle lettere di Moro dalla prigionia, quella scritta al suo amato nipote Luca. Perché quello che molti dimenticano, è che il grande statista era ''solo" un uomo...», ha detto la sindaca.
«È la prima volta che il 16 marzo, in memoria di quel 1978, l'emozione prende il sopravvento in maniera totalizzante, grazie alla spontaneità e alla semplicità dei bambini. Sono stati loro, alunni delle classi prime e quinte degli istituti Imbriani-Salvemini e Jannuzzi-Di Donna, ad impreziosire il momento dedicato al rapimento di Aldo Moro e alla uccisione di 5 uomini della sua scorta. Canti, riflessioni, lingua dei segni, approfondimenti di educazione civica, poesie, letture. Ci siamo emozionati per un uomo che ha inciso nel percorso democratico dell'Italia, rendendola più umana. Un uomo per cui "la centralità delle persone" è stata la sua missione di vita e politica. Un uomo che durante la prigionia assurda di quei 55 giorni che seguirono quel 16 marzo, si rivelò piccolo e fragile, sottolineando con la sua dignità la sua conclamata ed elevata statura morale. Ai bambini è stata letta una delle lettere di Moro dalla prigionia, quella scritta al suo amato nipote Luca. Perché quello che molti dimenticano, è che il grande statista era ''solo" un uomo...», ha detto la sindaca.