Andria perde un finanziamento da 60mila euro a causa di un errore tecnico
L'assessore Losappio interviene e offre alcuni chiarimenenti in merito a quanto denunciato dal circolo di Andria di Legambiente
mercoledì 23 agosto 2023
14.12
Il Comune di Andria perde un finanziamento da 60mila euro a causa di un errore tecnico nella procedura. Si tratta di un finanziamento ottenuto quasi 10 anni fa dalla Regione Puglia e che aveva come obiettivo la rimozione e lo smaltimento di rifiuti abbandonati illecitamente su aree pubbliche con prevalenza di manufatti in amianto.
«C'erano 18 mesi per spenderli, la regione sollecita diverse volte gli uffici ma niente, nessuna risposta. Ci dispiace molto che accadano questi episodi, sappiamo benissimo in che condizioni versano le periferie della nostra città in preda all'inciviltà dei cittadini e all'incapacità/menefreghismo di chi ci amministra. Poi non venite a dirci che non ci sono le risorse. Chiediamo lumi a sindaco e assessori». È la denuncia sui social del circolo andriese di Legambiente che ha letteralmente puntato il dito contro l'amministrazione Bruno.
Interpellato sul tema, l'assessore all'Ambiente di Andria Savino Losappio ha ritenuto doveroso offrire alcuni opportuni chiarimenti senza vena polemica.
« Ebbene con deliberazione di Giunta Regionale n. 2419/2013 e successiva determinazione dirigenziale n. 157 del 12.09.2014, la Regione Puglia attribuiva in favore del Comune di Andria un contributo di Euro 60.000,00. Detta misura prevedeva un cofinanziamento a carico dell'Ente per un importo di Euro 27.000,00. Si prevedeva, altresì, che i Comuni beneficiari avrebbero dovuto realizzare gli interventi entro 18 mesi dalla data di notifica del provvedimento di ammissione al finanziamento» spiega l'assessore alla qualità della vita di Andria, avv. Savino Losappio, e prosegue «Il Comune di Andria solo con determinazione dirigenziale n. 2905 del 21.12.2017 avviava le procedure per gli adempimenti previsti dal bando regionale. Nel frattempo, l'Ente, con deliberazione di Consiglio Comunale n. 38 del 29.08.2018, approvava il ricorso alla procedura di riequilibrio finanziario pluriennale (situazione di pre – dissesto). Con successiva determinazione dirigenziale n. 3277 del 29.10.2019, il Comune di Andria adeguava la procedura relativa al finanziamento alle nuove previsioni di riduzione della spesa pubblica. La Regione Puglia dal canto suo concedeva più volte la proroga per la conclusione della procedura, da ultimo con nota del 24.03.2022» e aggiunge «Tuttavia, per il tramite della Polizia Locale si accertava che gran parte dei siti per la rimozione dell'amianto, essendo trascorsi circa otto anni dalla concessione del finanziamento, risultavano già bonificati. Pertanto, appariva non più utile accedere al contributo, anche in considerazione del fatto che fosse previsto un cofinanziamento non più tollerabile dalle finanze comunali per via della nota precaria situazione economica – finanziaria in cui versa il Comune di Andria. Successivamente interveniva il provvedimento di revoca del finanziamento da parte della Regione Puglia, come già preventivato» e sottolinea e conclude l'assessore Savino Losappio «Ritengo doveroso precisare e ribadire che la revoca del contributo è stata determinata da problemi procedurali (e non da errore così come riportato da alcuni organi si stampa) riferiti al lungo iter, che ha reso praticamente inutile l'accesso al finanziamento nonché da difficoltà dell'Ente a garantire negli anni la quota di cofinanziamento».
«C'erano 18 mesi per spenderli, la regione sollecita diverse volte gli uffici ma niente, nessuna risposta. Ci dispiace molto che accadano questi episodi, sappiamo benissimo in che condizioni versano le periferie della nostra città in preda all'inciviltà dei cittadini e all'incapacità/menefreghismo di chi ci amministra. Poi non venite a dirci che non ci sono le risorse. Chiediamo lumi a sindaco e assessori». È la denuncia sui social del circolo andriese di Legambiente che ha letteralmente puntato il dito contro l'amministrazione Bruno.
Interpellato sul tema, l'assessore all'Ambiente di Andria Savino Losappio ha ritenuto doveroso offrire alcuni opportuni chiarimenti senza vena polemica.
« Ebbene con deliberazione di Giunta Regionale n. 2419/2013 e successiva determinazione dirigenziale n. 157 del 12.09.2014, la Regione Puglia attribuiva in favore del Comune di Andria un contributo di Euro 60.000,00. Detta misura prevedeva un cofinanziamento a carico dell'Ente per un importo di Euro 27.000,00. Si prevedeva, altresì, che i Comuni beneficiari avrebbero dovuto realizzare gli interventi entro 18 mesi dalla data di notifica del provvedimento di ammissione al finanziamento» spiega l'assessore alla qualità della vita di Andria, avv. Savino Losappio, e prosegue «Il Comune di Andria solo con determinazione dirigenziale n. 2905 del 21.12.2017 avviava le procedure per gli adempimenti previsti dal bando regionale. Nel frattempo, l'Ente, con deliberazione di Consiglio Comunale n. 38 del 29.08.2018, approvava il ricorso alla procedura di riequilibrio finanziario pluriennale (situazione di pre – dissesto). Con successiva determinazione dirigenziale n. 3277 del 29.10.2019, il Comune di Andria adeguava la procedura relativa al finanziamento alle nuove previsioni di riduzione della spesa pubblica. La Regione Puglia dal canto suo concedeva più volte la proroga per la conclusione della procedura, da ultimo con nota del 24.03.2022» e aggiunge «Tuttavia, per il tramite della Polizia Locale si accertava che gran parte dei siti per la rimozione dell'amianto, essendo trascorsi circa otto anni dalla concessione del finanziamento, risultavano già bonificati. Pertanto, appariva non più utile accedere al contributo, anche in considerazione del fatto che fosse previsto un cofinanziamento non più tollerabile dalle finanze comunali per via della nota precaria situazione economica – finanziaria in cui versa il Comune di Andria. Successivamente interveniva il provvedimento di revoca del finanziamento da parte della Regione Puglia, come già preventivato» e sottolinea e conclude l'assessore Savino Losappio «Ritengo doveroso precisare e ribadire che la revoca del contributo è stata determinata da problemi procedurali (e non da errore così come riportato da alcuni organi si stampa) riferiti al lungo iter, che ha reso praticamente inutile l'accesso al finanziamento nonché da difficoltà dell'Ente a garantire negli anni la quota di cofinanziamento».