Andria nel dolore, stasera in piazza Catuma per Vincenza
Una nota dal Comune: "Un momento di condivisione per vicinanza all'intera comunità e per opporci alla violenza, in qualunque forma si manifesti"
mercoledì 29 novembre 2023
13.57
Stasera, alle 21, in Piazza Catuma, si terrà un momento di condivisione per vicinanza all'intera comunità e per opporci alla violenza, in qualunque forma si manifesti. L'iniziativa partita da Palazzo di Città ha subito riscosso numerose adesioni. Numerosi i movimenti e le associazioni che si ritroveranno a partire dalle 21 nel luogo per eccellenza di condivisione della città.
"In questi giorni, in queste ore, sino a ieri pomeriggio, le iniziative di sensibilizzazione, prevenzione e informazione che si sono susseguite in città sono state tante. Amministrazione, associazioni, autorità religiose e militari, scuole, enti, tutti in rete in una costante attività per cercare di instillare riflessioni, per invocare un cambio culturale urgente e necessario. Nessuno e nessuna di noi avrebbe potuto immaginare che ci saremmo trovati ad affrontare un situazione drammatica come un femminicidio ad Andria. L'impatto emotivo è stato fortissimo per tanti e tante, talmente fragoroso da essere anche difficile da gestire in introspezione. Soprattutto per i più giovani e le più giovani che restano increduli difronte a tanta violenza e sgomenti per quanto la cosa ci appartenga", si legge nella nota del Comune.
"Per questo si è pensato di unirci come comunità cittadina, cercando di affrontare insieme questo momento di sconforto, rabbia e dolore che non può e non deve tramutarsi in odio.
Non possiamo farci sopraffare dall'odio e dalla violenza. Dobbiamo trasformare tutta la sofferenza che questo tragico evento ha causato in energia positiva e costruttiva, continuando a smuovere le coscienze, a indicare percorsi per chiedere aiuto, a non girarci dall'altra parte quando si intercettano segnali. Possiamo farlo in rete, ognuno con la sua funzione, nel suo ruolo, nel suo spazio di azione".
"Occuparsi della violenza e non della discriminazione significa però sempre arrivare troppo tardi.
Per questa ragione nei luoghi in cui si lotta contro la violenza alle donne il termine femminicidio non definisce solo la morte, ma anche la mortificazione delle donne.
La morte fisica è infatti possibile solo dove è già stata consentita la mortificazione civile, cioè tutte le negazioni di dignità fisica, psichica e morale rivolte alle singole donne in quanto tali e alle donne tutte nella loro appartenenza di genere".
Michela Murgia
"In questi giorni, in queste ore, sino a ieri pomeriggio, le iniziative di sensibilizzazione, prevenzione e informazione che si sono susseguite in città sono state tante. Amministrazione, associazioni, autorità religiose e militari, scuole, enti, tutti in rete in una costante attività per cercare di instillare riflessioni, per invocare un cambio culturale urgente e necessario. Nessuno e nessuna di noi avrebbe potuto immaginare che ci saremmo trovati ad affrontare un situazione drammatica come un femminicidio ad Andria. L'impatto emotivo è stato fortissimo per tanti e tante, talmente fragoroso da essere anche difficile da gestire in introspezione. Soprattutto per i più giovani e le più giovani che restano increduli difronte a tanta violenza e sgomenti per quanto la cosa ci appartenga", si legge nella nota del Comune.
"Per questo si è pensato di unirci come comunità cittadina, cercando di affrontare insieme questo momento di sconforto, rabbia e dolore che non può e non deve tramutarsi in odio.
Non possiamo farci sopraffare dall'odio e dalla violenza. Dobbiamo trasformare tutta la sofferenza che questo tragico evento ha causato in energia positiva e costruttiva, continuando a smuovere le coscienze, a indicare percorsi per chiedere aiuto, a non girarci dall'altra parte quando si intercettano segnali. Possiamo farlo in rete, ognuno con la sua funzione, nel suo ruolo, nel suo spazio di azione".
"Occuparsi della violenza e non della discriminazione significa però sempre arrivare troppo tardi.
Per questa ragione nei luoghi in cui si lotta contro la violenza alle donne il termine femminicidio non definisce solo la morte, ma anche la mortificazione delle donne.
La morte fisica è infatti possibile solo dove è già stata consentita la mortificazione civile, cioè tutte le negazioni di dignità fisica, psichica e morale rivolte alle singole donne in quanto tali e alle donne tutte nella loro appartenenza di genere".
Michela Murgia