Andria: Marco Carta incontra il pubblico e firma le copie dell'album "Bagagli Leggeri"

In programma, lunedì 1° luglio presso il bookstore Mondadori

giovedì 13 giugno 2019 4.35
Dopo la pubblicazione, lo scorso mese di febbraio, del suo singolo più recente, "Io ti riconosco", l'ex concorrente di "Amici di Maria De Filippi", che nel 2008 si è aggiudicato la vittoria del talent, è pronto a lanciare sul mercato la sua ultima fatica discografica, a due anni di distanza da "Tieniti forte". Ad anticiparlo è All Music Italia, che riferisce titolo e data d'uscita della settima prova di studio di Marco Carta: "Bagagli leggeri" uscirà il 21 giugno.

Silenzio sui social di Marco Carta, dove mancano accenni precisi all'album, salvo un riferimento sulla sua pagina Facebook ufficiale al suo prossimo singolo: "Posso dire finalmente che abbiamo concluso le riprese del prossimo singolo estivo che farà da apri pista al nuovo album!!", ha scritto il cantante sardo lo scorso 14 maggio.

Pertanto per tale occasione, il cantante sardo Marco Carta giungerà anche ad Andria, esattamente presso il bookstore Mondadori lunedì 1 luglio alle ore 17.30, per presentare il suo ultimo album "Bagagli leggeri" e firmare le copie ai suoi fan

Marco Carta ha fatto il suo debutto discografico nel 2008 con "Ti racconterò", al quale sono poi seguiti "La mia forza" nel 2009, "Il cuore muove" nel 2010, "Necessità lunatica" nel 2012, "Come il mondo" nel 2016 e, infine, "Tieniti forte" nel 2017.

Nei primi giorni di giugno, Marco Carta è stato coinvolto in un presunto furto, insieme ad una amica, presso il negozio la Rinascente di Milano. Ma secondo quanto appurato successivamente, il cantante sarebbe stato vittima di un arresto illegittimo. La rivelazione arriva dall'ordinanza del tribunale meneghino, in cui viene ricostruito il presunto furto, balzato agli onori delle cronache giornalistiche, dove l'artista sardo avrebbe sottratto –secondo l' accusa– sei magliette di marca per un valore di 1.200 euro.
Lo scorso primo giugno, dopo l'arresto, il giudice ha deciso di non convalidarlo, per via di una "carenza di gravità indiziaria" e perché "non può ritenersi legittimo". La testimonianza dell'imputato – si legge nel provvedimento – "non è allo stato scalfita da alcun elemento probatorio contrario". E coloro che hanno provveduto ad arrestarlo "non hanno visto alcunché dell'azione asseritamente furtiva".
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