Andria, Bellucci (FDI) a “Prima le idee – Ritorno al futuro”: «Governo Meloni ha raggiunto record importanti sull’occupazione»
Il Viceministro, che ha preso parte al panel dal titolo “Dai sussidi al lavoro. L’Italia torna a correre”
sabato 9 novembre 2024
7.10
Maria Teresa Bellucci (Viceministro del Lavoro e delle Politiche Sociali) è intervenuta, ad Andria, nel corso del convegno "Prima le idee – Ritorno al futuro", organizzato dal gruppo parlamentare della Camera di Fratelli d'Italia.
Il Viceministro, che ha preso parte al panel dal titolo "Dai sussidi al lavoro. L'Italia torna a correre", ha dichiarato: «Il Governo Meloni ha stabilito, come anche Mattarella ci ha riconosciuto, dei record importanti. In primis quelli che riguardano i titoli di Stato, ma non solo. Abbiamo raggiunto il record di occupazione e il record di occupazione femminile, abbiamo risollevato l'occupazione nel mezzogiorno, che oggi cresce a ritmi superiori alla media nazionale e dell'Italia settentrionale. Il gap è ancora grande, ma indubbiamente il puntare sulle risorse che ci sono in Italia permette di agire sulla leva dello sviluppo e della crescita».
«Odiare il lavoro è il modo peggiore per affrontare il problema della povertà, mentre amarlo significa credere nelle persone, favorire la nascita di liberi pensatori che possono e debbono partecipare alla crescita dell'Italia. Noi certamente non abbiamo puntato su misure che mirassero al mero assistenzialismo, ma anzi abbiamo voluto cambiare il paradigma puntando sul lavoro, sull'inclusione sociale e lavorativa di giovani e donne e, in modo particolare, sul sud per i suoi enormi margini di crescita. Ciò di cui non si è parlato per troppi anni non è ciò che non si può fare, ma ciò che non si è voluto fare, una logica figlia di un assistenzialismo esasperato che rende schiave e dipendenti le persone dagli aiuti di Stato e dai sussidi. Noi lavoriamo per politiche sociali diverse, per cambiare il paradigma, favorendo un'alleanza tra Istituzioni privato sociale e privato, ascoltando tutti e riconoscendo il lavoro di tutti. Nel DL coesione, per esempio, ci sono quasi 3 miliardi messi a disposizione non solo per il lavoro dipendente, che pure abbiamo sostenuto in diverse maniere, ma anche per dare supporto all'auto imprenditoria, favorendo le nuove competenze. Noi siamo le idee che abbiamo e certamente nelle nostre idee viene prima il lavoro, perché è libertà».
«Mi auguro che tutte le nazioni in Europa possono crescere, perché attraverso la crescita delle nazioni avviene la crescita dell'Europa stessa. Non dobbiamo avere paura di Trump, ma dobbiamo preoccuparci e occuparci di avere una stabilità, una crescita e un'autodeterminazione per la nostra Europa.
Autosostentarci, autoaffermarci e poter partecipare a livello internazionale alle scelte decisionali, la nostra stabilità e forza ci dà credibilità; mi auguro che tutte le nazioni possano acquisire maggiore spazio di crescita. L'Italia ha una grande responsabilità in tal senso, perché gli interlocutori stranieri stanno riconoscendo a Giorgia Meloni una leadership importante e stabile.
Le persone e le comunità devono essere al centro delle politiche di sostenibilità. È per questo che potremmo lanciare e usare un nuovo vocabolario che metta al centro le persone e i bisogni della gente, al Green Deal rispondere con il Social Deal. È una questione di semplice buon senso, che in passato è stata troppo spesso negata sia in Italia che in Europa».
Il Viceministro, che ha preso parte al panel dal titolo "Dai sussidi al lavoro. L'Italia torna a correre", ha dichiarato: «Il Governo Meloni ha stabilito, come anche Mattarella ci ha riconosciuto, dei record importanti. In primis quelli che riguardano i titoli di Stato, ma non solo. Abbiamo raggiunto il record di occupazione e il record di occupazione femminile, abbiamo risollevato l'occupazione nel mezzogiorno, che oggi cresce a ritmi superiori alla media nazionale e dell'Italia settentrionale. Il gap è ancora grande, ma indubbiamente il puntare sulle risorse che ci sono in Italia permette di agire sulla leva dello sviluppo e della crescita».
«Odiare il lavoro è il modo peggiore per affrontare il problema della povertà, mentre amarlo significa credere nelle persone, favorire la nascita di liberi pensatori che possono e debbono partecipare alla crescita dell'Italia. Noi certamente non abbiamo puntato su misure che mirassero al mero assistenzialismo, ma anzi abbiamo voluto cambiare il paradigma puntando sul lavoro, sull'inclusione sociale e lavorativa di giovani e donne e, in modo particolare, sul sud per i suoi enormi margini di crescita. Ciò di cui non si è parlato per troppi anni non è ciò che non si può fare, ma ciò che non si è voluto fare, una logica figlia di un assistenzialismo esasperato che rende schiave e dipendenti le persone dagli aiuti di Stato e dai sussidi. Noi lavoriamo per politiche sociali diverse, per cambiare il paradigma, favorendo un'alleanza tra Istituzioni privato sociale e privato, ascoltando tutti e riconoscendo il lavoro di tutti. Nel DL coesione, per esempio, ci sono quasi 3 miliardi messi a disposizione non solo per il lavoro dipendente, che pure abbiamo sostenuto in diverse maniere, ma anche per dare supporto all'auto imprenditoria, favorendo le nuove competenze. Noi siamo le idee che abbiamo e certamente nelle nostre idee viene prima il lavoro, perché è libertà».
«Mi auguro che tutte le nazioni in Europa possono crescere, perché attraverso la crescita delle nazioni avviene la crescita dell'Europa stessa. Non dobbiamo avere paura di Trump, ma dobbiamo preoccuparci e occuparci di avere una stabilità, una crescita e un'autodeterminazione per la nostra Europa.
Autosostentarci, autoaffermarci e poter partecipare a livello internazionale alle scelte decisionali, la nostra stabilità e forza ci dà credibilità; mi auguro che tutte le nazioni possano acquisire maggiore spazio di crescita. L'Italia ha una grande responsabilità in tal senso, perché gli interlocutori stranieri stanno riconoscendo a Giorgia Meloni una leadership importante e stabile.
Le persone e le comunità devono essere al centro delle politiche di sostenibilità. È per questo che potremmo lanciare e usare un nuovo vocabolario che metta al centro le persone e i bisogni della gente, al Green Deal rispondere con il Social Deal. È una questione di semplice buon senso, che in passato è stata troppo spesso negata sia in Italia che in Europa».