Ancora proteste in via Eritrea, chiuso anche il vespasiano

La voce di una cittadina: «Diventata ormai una discarica cittadina»

giovedì 29 settembre 2016 8.44
Anche l'antico vespasiano pubblico trasformato in discarica a cielo aperto. Purtroppo non c'è pace per via Eritrea, la stretta e lunga arteria cittadina che collega piazza Porta la Barra con via Carmine, da ormai più di un lustro chiusa a causa del pericolo di crolli del pluviale di acque meteoriche che scorre lungo tutta l'arteria cittadina.

Tanti gli esercizi commerciali che hanno chiuso in questa strada divenuta ormai l'ombra di se stessa. Adesso anche l'antico vespasiano, chiuso da alcuni anni è diventato una discarica a cielo aperto. Eppure basterebbe veramente poco per vederlo trasformato in un'aiuola con verde e qualche gioco per bambini, magari con qualche panchina per veder seduti gli anziani del quartiere.

«Se non fosse rimasto aperto Scamarcio con il suo antico negozio di colori e vernici questa strada sarebbe una via senza più alcun esercizio commerciale – sottolinea la signora Maria, una delle residenti più anziane della zona -. Chiediamo da tempo l'intervento del Comune. Durante la campagna elettorale sono venuti da noi gli esponenti di tutti i partiti a prometterci che la strada sarebbe stato riaperta. Bugie e ancora bugie. Nessuno immaginava che il Comune si sarebbe dimenticato di noi. Chiusi i locali della Polizia municipale nella storica sede prospiciente piazza Porta La Barra, chiusi gli antiquati vespasiani, ormai la strada pare diventata un cimitero. Perché non interviene nessuno? Perché l'assessore al patrimonio Gianluca Grumo e quello ai lavori Pubblici, Rosangela Laera non ci dicono quanto ci sarà un progetto di recupero per questa zona della città? E' mai possibile che il Comune non provveda a sistemare l'area dell'ex vespasiano per renderla praticabile a tutta la comunità, con qualche giostrina e qualche panchina, eliminando la cancellata che la fa sembrare una piccola prigione?

Anche i consiglieri del Movimento 5 Stelle avevano promesso il loro interessamento ma purtroppo dobbiamo constatare che alle parole non sono seguiti i fatti. Ci saremmo aspettati un maggior decisionismo invece tutto è restato immobile, anzi la situazione è drasticamente peggiorata. Un brutto biglietto da visita che offre la città di Andria».
Via Eritrea
Via Eritrea