Anche ad Andria caffè a 1 euro e 20 in tutti i bar. Montaruli: “Scelta obbligata, abbiamo aspettato fin troppo"
"Ad Andria i costi di gestione sono i piu’ elevati. questo penalizza il piccolo commercio orfano ed umiliato”
domenica 18 febbraio 2024
11.25
La polemica sollevata a fine 2021 con la presa di posizione del Presidente Unibat, Savino Montaruli, il quale aveva ritenuto insoddisfacente l'aumento di appena dieci centesimi del costo della tazzina di caffè, a fronte di aumenti dei costi di gestione assolutamente sproporzionati, oggi si ripresenta ed è lo stesso leader sindacale andriese ad intervenire sul delicato argomento che non riguarda solamente aspetti commerciali.
Queste le parole di Montaruli di fronte alla necessità di adeguamento dei prezzi dei prodotti di caffetteria:
"Ancora una volta ho avuto ragione e ciò che temevo purtroppo è accaduto. L'analisi dei costi che periodicamente le nostre strutture analizzano per monitorare l'andamento dei costi gestionali d'azienda ci dicono che il costo della tazzina di caffè, ed ovviamente a cascata quello di tutti i prodotti derivati e comunque collegati alla fascia relativa alla caffetteria, devono essere assolutamente adeguati in tutta la città di Andria, come anche nelle altre città della provincia. Il prezzo della tazzina, dunque, venga adeguato in tutti gli esercizi ad un euro e venti centesimi a partire da subito. Sono già numerosi, come anche nelle altre città vicine, gli esercizi che hanno ritoccato il listino portando ad 1,20 il costo della tazzina, garantendo un prodotto di eccellente qualità e un servizio inappuntabile. Sono convinto – continua Montaruli – che anche i consumatori sapranno apprezzare e riconoscere che per oltre un decennio gli esercenti hanno mantenuto bloccato il costo della tazzina e dei prodotti di caffetteria, nonostante gli aumenti dei costi gestionali, dei servizi, delle utenze e delle materie prime continuassero ad aumentare senza sosta e senza freni. Nelle prossime ore continueremo le consultazioni già avviate con la categoria, al fine di addivenire a soluzioni condivise che tengano soprattutto conto di quanto sta accadendo nella città di Andria che risulta essere la più vessatoria nei confronti del piccolo commercio orfano ed umiliato. Dai costi per i rifiuti fino alle occupazioni del suolo passando per il salasso dei diritti Suap fino alle difficoltà derivanti dal dover operare in un contesto senza politiche di sviluppo e commerciali, sempre minacciati da un contesto sociale molto pericoloso e minaccioso, la città federiciana sta disincentivando gli investimenti puliti e questo rappresenta un gravissimo, ulteriore danno sia per l'economia che per un contesto occupazionale che soffre moltissimo e che non vede alcuna iniziativa di contrasto. La recente eliminazione dei primi dieci minuti gratuiti di sosta a pagamento ha completato un quadro disastroso che in pochissimi anni ha demolito un tessuto economico-commerciale forte qual era quello della città di Andria" – ha concluso.
Queste le parole di Montaruli di fronte alla necessità di adeguamento dei prezzi dei prodotti di caffetteria:
"Ancora una volta ho avuto ragione e ciò che temevo purtroppo è accaduto. L'analisi dei costi che periodicamente le nostre strutture analizzano per monitorare l'andamento dei costi gestionali d'azienda ci dicono che il costo della tazzina di caffè, ed ovviamente a cascata quello di tutti i prodotti derivati e comunque collegati alla fascia relativa alla caffetteria, devono essere assolutamente adeguati in tutta la città di Andria, come anche nelle altre città della provincia. Il prezzo della tazzina, dunque, venga adeguato in tutti gli esercizi ad un euro e venti centesimi a partire da subito. Sono già numerosi, come anche nelle altre città vicine, gli esercizi che hanno ritoccato il listino portando ad 1,20 il costo della tazzina, garantendo un prodotto di eccellente qualità e un servizio inappuntabile. Sono convinto – continua Montaruli – che anche i consumatori sapranno apprezzare e riconoscere che per oltre un decennio gli esercenti hanno mantenuto bloccato il costo della tazzina e dei prodotti di caffetteria, nonostante gli aumenti dei costi gestionali, dei servizi, delle utenze e delle materie prime continuassero ad aumentare senza sosta e senza freni. Nelle prossime ore continueremo le consultazioni già avviate con la categoria, al fine di addivenire a soluzioni condivise che tengano soprattutto conto di quanto sta accadendo nella città di Andria che risulta essere la più vessatoria nei confronti del piccolo commercio orfano ed umiliato. Dai costi per i rifiuti fino alle occupazioni del suolo passando per il salasso dei diritti Suap fino alle difficoltà derivanti dal dover operare in un contesto senza politiche di sviluppo e commerciali, sempre minacciati da un contesto sociale molto pericoloso e minaccioso, la città federiciana sta disincentivando gli investimenti puliti e questo rappresenta un gravissimo, ulteriore danno sia per l'economia che per un contesto occupazionale che soffre moltissimo e che non vede alcuna iniziativa di contrasto. La recente eliminazione dei primi dieci minuti gratuiti di sosta a pagamento ha completato un quadro disastroso che in pochissimi anni ha demolito un tessuto economico-commerciale forte qual era quello della città di Andria" – ha concluso.