Ampliamento discarica Blue a Tufarelle, primi no da Andria
Il Comitato quartiere Europa vicino a Minervino e Spinazzola
lunedì 4 settembre 2017
Dopo la durissima presa di posizione della sindaca di Minervino Murge, prof.ssa Maria Laura Mancini, la quale si è anche coraggiosamente dimessa dalla carica di consigliere provinciale contribuendo, unitamente ad altre situazioni che farebbero presagire il nuovo scenario, all'ormai prossima decadenza degli organi di governo del cerbero, anche dalla città di Andria cominciano a giungere segnali importanti contro la decisione dell'Ente Provincia di consentire l'ampliamento della discarica Bleu, in località Tufarelle.
Una posizione secca e decisa ribadita da coloro che già negli anni passati si sono schierati al fianco del comune di Minervino Murge ma anche di quello di Spinazzola, animando anche l'incontro pubblico del 17 giugno 2014 per dire NO alla discarica a Grottelline. In particolare dal Comitato Quartiere Europa di Andria, componente eletta della 4^ Consulta Ambiente della città federiciana per dichiarazione del suo Coordinatore Savino Montaruli fanno sapere «del totale ed incondizionato sostegno alle iniziative, anche di carattere amministrativo e sociale, che si stanno intraprendendo in queste ore, in questi giorni nei due comuni vicini e facenti parte della stessa Diocesi quindi Canosa e Minervino mentre anche da parte dell'Autorità religiosa ci si attende un fortissimo segnale in tal senso che - come ha affermato Montaruli - non tarderà ad arrivare».
«Andria dunque con le associazioni civiche in prima linea ma con le rappresentanze sindacali, politiche ed amministrative ancora silenti ed attendiste su un delicatissimo tema che non è limitato al pur gravissimo problema delle discariche ma anche e soprattutto ad un crescente e spropositato fenomeno legato all'inquinamento ambientale, al dissesto idrogeologico e ad un'emergenza anche sanitaria della quale se parla sempre pochissimo ma che interessa la salute dei cittadini ed è fortemente condizionata dalle pessime condizioni ambientali in cui versa l'intero territorio provinciale. Questo è un dato di fatto e anche i rilievi relativi a malattie, anche mortali, parlano chiaro, chiarissimo. Ora si attende la definizione delle iniziative pubbliche di dissenso con l'organizzazione delle democratiche ed opportune reazioni popolari avverso decisioni non condivise, autocratiche, mai approfondite ed improprie quindi anche al limite della legittimità vista l'assenza di pubblico confronto su un tema di pubblico interesse», conclude Montaruli .
Una posizione secca e decisa ribadita da coloro che già negli anni passati si sono schierati al fianco del comune di Minervino Murge ma anche di quello di Spinazzola, animando anche l'incontro pubblico del 17 giugno 2014 per dire NO alla discarica a Grottelline. In particolare dal Comitato Quartiere Europa di Andria, componente eletta della 4^ Consulta Ambiente della città federiciana per dichiarazione del suo Coordinatore Savino Montaruli fanno sapere «del totale ed incondizionato sostegno alle iniziative, anche di carattere amministrativo e sociale, che si stanno intraprendendo in queste ore, in questi giorni nei due comuni vicini e facenti parte della stessa Diocesi quindi Canosa e Minervino mentre anche da parte dell'Autorità religiosa ci si attende un fortissimo segnale in tal senso che - come ha affermato Montaruli - non tarderà ad arrivare».
«Andria dunque con le associazioni civiche in prima linea ma con le rappresentanze sindacali, politiche ed amministrative ancora silenti ed attendiste su un delicatissimo tema che non è limitato al pur gravissimo problema delle discariche ma anche e soprattutto ad un crescente e spropositato fenomeno legato all'inquinamento ambientale, al dissesto idrogeologico e ad un'emergenza anche sanitaria della quale se parla sempre pochissimo ma che interessa la salute dei cittadini ed è fortemente condizionata dalle pessime condizioni ambientali in cui versa l'intero territorio provinciale. Questo è un dato di fatto e anche i rilievi relativi a malattie, anche mortali, parlano chiaro, chiarissimo. Ora si attende la definizione delle iniziative pubbliche di dissenso con l'organizzazione delle democratiche ed opportune reazioni popolari avverso decisioni non condivise, autocratiche, mai approfondite ed improprie quindi anche al limite della legittimità vista l'assenza di pubblico confronto su un tema di pubblico interesse», conclude Montaruli .