Amministrative 2015, Cambiamenti: «Chiediamo chiarezza ed apertura»

Lettera aperta dell'associazione di centro sinistra a PD, Progetto Andria e Sel

domenica 14 dicembre 2014 09.00
A cura di Stefano Massaro
Una lettera aperta a Pd, Sel e Progetto Andria a firma del movimento Cambiamenti, analizza il momento storico cittadino del centro sinistra in vista delle primarie e del voto delle amministrative nella primavera del 2015. Sostanziale critica all'atteggiamento di chiusura più che di apertura dalla formazione andriese che ha presentato tempo fa il proprio candidato, Vincenzo Liso ma che ad ora si sente esclusa dall'azione di concertazione verso la coalizione più ampia di centro sinistra: «Se nei giorni scorsi si entrava in un negozio, era molto probabile leggere una locandina che convocava categorie economiche varie per formare liste civiche e far intervenire loro direttamente nella politica - scrivono dal Movimento - Non è difficile stimare che moltissimi elettori al momento non hanno nessuna intenzione di esprimere un voto. In molti avevano poi espresso il proprio voto di protesta per il M5S, ed ora sono disorientate e sfiduciate da tutti».

Aggregazione è la parola chiave utilizzata: «Una coalizione che vuole convincere, vincere e governare bene per invertire la spirale del declino - proseguono da Cambiamenti - deve obbligatoriamente parlare a questi mondi e a queste energie cittadine. Sono persone che guardano la politica con distacco e sospetto, che valutano sia chi ha governato che chi è stato in minoranza allo stesso modo e con uguali responsabilità. I recenti fatti elettorali dell'Emilia e la bufera morale su Roma Capitale devono pur insegnare qualcosa. Noi abbiamo cominciato a dialogare sui contenuti e sulle priorità con le persone della città reale, partendo dalle categorie, da chi non vuole votare, da chi ha espresso rabbia e disillusione, proponendo loro non la nostra lista, ma una base di confronto, discussione, aggregazione. Invece, al contrario, la costituita "coalizione" del centro sinistra si ri-presenta, al momento, nello stesso modo, con gli stessi documenti le stesse procedure e le stesse persone che ne hanno causato la divisione e la sconfitta. La nostra associazione vuole partecipare alla formazione di una convergenza di persone, programmi e comportamenti che portino Andria fuori dalla palude, non sedersi ad un tavolo "senza diritto di voto". Finora i depositari del centrosinistra hanno scelto il modo migliore per isolarsi e illusoriamente respingere soggetti nuovi nella politica, quando ormai la grande maggioranza delle opinioni sono completamente di un altro verso».

Poi l'invito a riaprire il dialogo: «Senza nessuna tracotanza - dicono ancora da Cambiamenti - ma senza rinunciare al motivo della nostra esistenza, proponiamo alle sigle della costituita coalizione di riflettere e di avviare in tempi strettissimi la ripresa di rapporti con la città reale, che allo stato manca ancora. Specie al PD chiediamo chiarezza ed apertura reale del progetto politico alle forme più sane di partecipazione democratica. Rileviamo che persino alcune formazioni più tradizionali (Socialisti, Realtà Italia, Federazione della sinistra, Verdi) sono estranee al tavolo costituito, se non volutamente escluse. Pur avendo partecipato alla prima assemblea pubblica della costituenda coalizione, abbiamo appreso solo dalla stampa i contenuti del documento politico di "coalizione", delle regole, delle date. Bisogna fugare l'incertezza: primarie o ricerca di candidatura di garanzia e convergenza per tutti? Nessuna attività e nessun confronto c'è stato sul profilo di candidature di garanzia e rinnovamento: quando ci sarà, dopo che saranno depositate le firme per le primarie? La nostra posizione è costruttiva, vogliamo contribuire ad innovare e far vincere forze di governo e sviluppo per Andria e per il territorio. Vi proponiamo pertanto di aprire immediatamente il cantiere della coalizione, a partire dal nucleo iniziale che si è formato, senza che ci siano però primogeniture atte solo a restringere il perimetro. Consultazione, confronto, elaborazione programmatica, per arrivare a primarie vere, dove ci sia competizione ma anche solidarietà tra i partecipanti. Si può fare. Nel frattempo si costituisce e si rende pubblico l'albo degli elettori delle primarie, per evitare che chiunque possa influire sul voto libero con i soliti metodi trasversali. Questi sono i nostri obiettivi, non altri».

Infine, l'appello: «Speriamo seriamente che il processo di apertura e rinnovamento abbia successo. Per il resto non vogliamo sederci a nessuna tavola imbandita, bene o male non importa. Se, secondo il nostro auspicio, un centro sinistra rinnovato vorrà riprendere la sua funzione di guida e innovazione, ci saremo. In caso contrario preferiremmo una grande coalizione di soggetti e cittadini che oltre la rabbia vogliono prendersi la responsabilità di un progetto e di una azione positiva per Andria».
Il Movimento Cambiamenti espone i punti "critici" rilevati dall'accordo siglato tra le prime forze di centrosinistra:
«I contenuti di progetto sono generici per la parte condivisibile. In questo modo non si convincono i cittadini di avere un progetto per tirare la città fuori dalla palude. Mancano scelte dirette e coraggiose, specie sulle politiche del lavoro e sviluppo, sul risanamento del bilancio comunale e la ripartenza della macchina pubblica, sul contrasto alla deviazione riformando la macchina comunale col silenzio assenso, le retribuzioni di risultato, rotazioni, responsabilità diretta per i danni causati ai cittadini, tecnologia al servizio della partecipazione e della trasparenza. Manca la visione del territorio e dei destini istituzionali della nostra terra, l'avvio di un programma dal basso per i fondi europei e le risorse per Andria Capoluogo.

- Per il futuro della amministrazione vi è un accento troppo forte alle prerogative di partito sulla giunta, invece che sulla autonomia, responsabilità, apertura di ogni funzione pubblica futura;
- Non vediamo alcuna riflessione critica sulla assenza di una efficace opposizione i questi anni, e sulla necessità di riprendere i rapporti diffusi con i cittadini, al di fuori delle tessere e riti di partito
- E' necessario allargare il "perimetro" alle forze civili e anche aprire un confronto col mondo di elettori del M5S, soprattutto sui contenuti e sulle regole di trasparenza e rinnovamento.
- Non è condivisibile parte del regolamento, specie sul "diritto di voto" per il comitato per le primarie. Non ci interessa votare su niente, ma bisogna eliminar e la paura del nuovo e la voglia di mantenere le redini».