Allarme sicurezza nei mercati della BAT: difficile il passaggio delle ambulanze
La denuncia arriva da Unimpresa: «Non vogliamo possa ripetersi un caso Casarano»
giovedì 27 marzo 2014
7.59
Mentre cominciano i lavori per l'area mercatale di Andria, torna d'attualità il problema sicurezza all'interno dei luoghi scelti per gli ambulanti nelle varie città della BAT: E' di ieri, infatti, la notizia di come a Casarano sia accaduta la morte di una persona all'interno di una palazzina ubicata proprio dove si svolgeva il mercato settimanale. Da una prima ricostruzione sembra che il mezzo di soccorso intervenuto non abbia potuto operare in modo agevole perchè bloccato tra le bancarelle del mercato settimanale. «Al di la del caso specifico che sarà chiarito nelle opportune sedi, il rischio che quella stessa situazione si possa verificare all'interno dei mercati di tutti i comuni della Provincia è enorme e facilmente verificabile». A denunciarlo è Unimpresa BAT che rilancia il problema come emergenziale.
«Aree mercatali predisposte decenni addietro, spesso quasi tutte allocate su sede stradale nonostante la legge lo impedisca; carenza di controlli con postazioni abusive che si collocano oltre gli stalli impedendo la libera circolazione di persone e mezzi e servizi quasi inesistenti sono aggravanti che non possono essere ulteriormente tollerate in ambiti ove la programmazione commerciale, la lungimiranza e la salvaguardia dei posti di lavoro degli imprenditori sono diventati optionals mentre dovrebbero essere sinonimo di efficienza politica ed amministrativa». Unimpresa ribadisce il concetto che da Barletta a Trani, da Bisceglie a Margherita di Savoia, da Canosa di Puglia a Minervino Murge fino al mercato più numeroso cioè quello di Andria, la situazione non cambia: «Proprio Andria potrebbe rappresentare una delle situazioni più a rischio, assieme a Trani in quanto in questi due casi le condizioni di precarietà delle aree mercatali attualmente utilizzate perdurano da decenni e ancora le tantissime proposte delle Associazioni di Categoria non riescono a trovare riscontro con gravissime responsabilità dirette e riconducibili».
Proprio il grande mercato del lunedì della Città di Andria non trova pace e, gli oltre 500 ambulanti, continuano a fare differenti richieste. Nel 2009 lo spostamento, con levata di scudi, nell'area della 167 attorno alla zona INPS, poi nel 2010 il ritorno a via Bruno Buozzi ora altre possibili soluzioni al vaglio delle associazioni di categoria: «Ad Andria il mercato perde quotidianamente pezzi importanti di operatori e di clientela - scrivono da Unimpresa - e sul piatto del confronto ci sono anche ipotesi di trasferimento in altra area più idonea e più sicura, in modo da liberare definitivamente la bellissima villa comunale piuttosto che lo sdoppiamento del mercato stesso e la sua dislocazione in più parti della città». Tuttavia, associazioni di categoria e vari comitati furono proprio tra i primi acerrimi contestatori dello spostamento e dello sdoppiamento voluto nel 2009: «Le condizioni igienico sanitarie dell'area attuale attorno allo stadio e alla villa comunale sono pessime - continua la nota di Unimpresa - al punto che lunedì scorso si sono anche manifestate situazioni raccapriccianti con numerosi ratti che hanno prodotto panico tra i passanti e gli avventori del mercato del lunedì. Come Associazioni di Categoria non possiamo esimerci dall'analisi oggettiva perché le responsabilità sono anche nostre che siamo chiamati a fornire i pareri obbligatori e non è più possibile che da più parti ciò possa avvenire a cuore leggero e con tanta disinvoltura».
L'ultimo invito, tuttavia, è diretto al Prefetto Minerva della BAT: «Intervenga subito il Prefetto della Bat per attuare tutte le forme preventive di intervento per evitare anche ipotesi di improvvisa chiusura dei mercati per assenza delle condizioni di idoneità».
«Aree mercatali predisposte decenni addietro, spesso quasi tutte allocate su sede stradale nonostante la legge lo impedisca; carenza di controlli con postazioni abusive che si collocano oltre gli stalli impedendo la libera circolazione di persone e mezzi e servizi quasi inesistenti sono aggravanti che non possono essere ulteriormente tollerate in ambiti ove la programmazione commerciale, la lungimiranza e la salvaguardia dei posti di lavoro degli imprenditori sono diventati optionals mentre dovrebbero essere sinonimo di efficienza politica ed amministrativa». Unimpresa ribadisce il concetto che da Barletta a Trani, da Bisceglie a Margherita di Savoia, da Canosa di Puglia a Minervino Murge fino al mercato più numeroso cioè quello di Andria, la situazione non cambia: «Proprio Andria potrebbe rappresentare una delle situazioni più a rischio, assieme a Trani in quanto in questi due casi le condizioni di precarietà delle aree mercatali attualmente utilizzate perdurano da decenni e ancora le tantissime proposte delle Associazioni di Categoria non riescono a trovare riscontro con gravissime responsabilità dirette e riconducibili».
Proprio il grande mercato del lunedì della Città di Andria non trova pace e, gli oltre 500 ambulanti, continuano a fare differenti richieste. Nel 2009 lo spostamento, con levata di scudi, nell'area della 167 attorno alla zona INPS, poi nel 2010 il ritorno a via Bruno Buozzi ora altre possibili soluzioni al vaglio delle associazioni di categoria: «Ad Andria il mercato perde quotidianamente pezzi importanti di operatori e di clientela - scrivono da Unimpresa - e sul piatto del confronto ci sono anche ipotesi di trasferimento in altra area più idonea e più sicura, in modo da liberare definitivamente la bellissima villa comunale piuttosto che lo sdoppiamento del mercato stesso e la sua dislocazione in più parti della città». Tuttavia, associazioni di categoria e vari comitati furono proprio tra i primi acerrimi contestatori dello spostamento e dello sdoppiamento voluto nel 2009: «Le condizioni igienico sanitarie dell'area attuale attorno allo stadio e alla villa comunale sono pessime - continua la nota di Unimpresa - al punto che lunedì scorso si sono anche manifestate situazioni raccapriccianti con numerosi ratti che hanno prodotto panico tra i passanti e gli avventori del mercato del lunedì. Come Associazioni di Categoria non possiamo esimerci dall'analisi oggettiva perché le responsabilità sono anche nostre che siamo chiamati a fornire i pareri obbligatori e non è più possibile che da più parti ciò possa avvenire a cuore leggero e con tanta disinvoltura».
L'ultimo invito, tuttavia, è diretto al Prefetto Minerva della BAT: «Intervenga subito il Prefetto della Bat per attuare tutte le forme preventive di intervento per evitare anche ipotesi di improvvisa chiusura dei mercati per assenza delle condizioni di idoneità».