Allarme amianto, ecco la nuova iniziativa di Legambiente

Con il numero verde gli enti potranno richiedere un sopralluogo

martedì 9 dicembre 2014
Un milione e 750 mila metri cubi la presenza complessiva di amianto in tutta la Puglia dove sono cinquemila i tetti interessati dal problema per una superficie totale di un milione e 140 mila metri quadri. É questo il dato allarmante emerso in occasione della presentazione a Bari di "Puglia eternit free", la prima campagna regionale di informazione sul rischio amianto promossa da Legambiente Puglia con il patrocinio dell'assessorato alla Qualità dell'ambiente della Regione Puglia e con la collaborazione di 'Teoremà, attiva nel settore delle bonifiche.

Legambiente con "Puglia eternit free" offre consulenza gratuita per individuare manufatti in cemento amianto e tramite il numero verde 800 131 026 i cittadini ed enti potranno richiedere un sopralluogo tecnico gratuito al fine di censire l'eventuale presenza di materiali e/o manufatti contenenti amianto. In caso di esito positivo, quanti ne faranno richiesta saranno affiancati nella compilazione della scheda di autonotifica al fine di procedere al censimento previsto per legge. Questo progetto, insieme ad "Amianto zero", non mira soltanto alla semplice sensibilizzazione: infatti, la Provincia Bat ha previsto che, per ciascun intervento proposto e approvato, si possa ottenere fino a 5mila euro di contributo. «Noi aiutiamo i cittadini a sostenere le spese - dice Vito Bruno, dirigente del settore Ambiente e area Legale della Provincia Bat - e loro, attraverso le autodenunce, ci aiutano a completare il censimento a terra dei tanti manufatti ancora esistenti. Sono proprio le situazioni di microamianto le più difficili da individuare». Ed è la pervasività dell'amianto a preoccupare persino più delle grandi discariche.

Tra gli obiettivi del progetto di Legambiente, a cui hanno aderito dieci comuni tra cui Trani, c'é anche quellola di fornire ai pugliesi gli strumenti per difendersi dalla fibra killer. «Chiediamo alla Regione Puglia - aggiunge Tarantini - di approvare definitivamente il Piano Regionale Amianto e di stanziare le risorse economiche necessarie per garantire la rimozione e la bonifica delle strutture contaminate dalla fibra killer. È imprescindibile inoltre la realizzazione di un'impiantistica regionale di trattamento e smaltimento a supporto delle auspicabili operazioni di bonifica».