Aldo Scamarcio, una quercia del commercio andriese ci ha lasciato
Un uomo dal carattere deciso che sin da giovanissimo ha lavorato duramente pensando al suo unico obiettivo: una grande famiglia dai valori sani
sabato 13 gennaio 2024
15.17
Aldo Scamarcio da questa mattina ha lasciato la vita terrena. Aveva compiuto da poco 90 anni. Uno degli ultimi decani del commercio andriese, quello fatto del sano, autentico rapporto diretto, cliente / negoziante. Primogenito di Salvatore Scamarcio, un uomo mai domo, temprato dalle giovanili difficoltà, che aveva fondato nel 1929 la storica ditta di prodotti vernicianti, nata ed esistita in via Eritrea, legata indissolubilmente al suo quartiere, piazza Porta La Barra / via Annunziata.
Gli ultimi anni di Aldo sono stati i peggiori: la malattia lo aveva reso vulnerabile, fragile, indifeso. Lui che sin da giovanissimo aveva avuto come unico obiettivo, con il lavoro quello di formare una propria famiglia, incentrata su valori solidi. La prematura morte dell'amata moglie Margherita, lo aveva nell'ultimo periodo lavorativo relegato letteralmente nello storico negozio di prodotti vernicianti di via Eritrea, divenuto ormai la sua unica ragione d'esistere. La vita lo aveva premiato facendogli incontrare giovanissimo Margherita, tra i ragazzi dell'Azione Cattolica della Chiesa dell'Annunziata, che frequentava con le sorelle Giovanna e Titina, insieme al piccolo Vincenzo. Per lei tanta devozione, passione e rinunce, sempre condivise, pur di costruire insieme quella sana famiglia tanto desiderata.
Parlare di una persona cara riesce sempre difficile, perchè alle parole sopraggiungono i ricordi: molti sono personali. Una persona unica, generosa che ha saputo essere genitore oltrechè di Linda, Grazia e Salvatore, detto Rino, anche di nipoti -e non solo di quelli diretti-, supplendo a congiunti anche non sempre presenti, infondendo loro solo un unico credo: il lavoro onesto, nel rispetto del piccolo cliente che giungeva nel negozio per acquistare la soda per la salamoia delle olive da tavola come dell'impresa alla quale vendere tempere e ducotone per gli infissi civili e industriali.
Passioni pochissime, se non quella ad esempio di andare al cinema di domenica con Margherita, figli e nipoti al seguito, magari meglio se all'Arena Roma o al Marconi, godendo delle belle serate all'aria aperta, lui che aveva come casa abituale il chiuso del negozio. L'altra passione era la motocicletta: parlare della sua Moto Guzzi Falcone, di quando era un fante di un reggimento meccanizzato a Palmanova del Friuli, significava proferire della perfezione fatta a due ruote: la casa dell'Aquila di Mandello era il non plus ultra. Il suo rombo era l'unica cosa che lo faceva sussultare, indomito centauro che era riuscito a tenere letteralmente in piedi (e a far circolare) una Fiat 600 per oltre un trentennio.
Non amava lunghi discorsi, ma semplici e chiare parole: quando a guardarti dritti erano quegli occhi di un verde mare, voleva dire una sola cosa, alea acta est. Lui era così: diretto e schietto, forte e generoso. Un uomo perbene che pur a fronte di richieste di prendere parte ad incarichi associativi aveva sempre declinato l'invito adducendo che il suo unico tempo libero era riservato alla propria famiglia.
Questo era Aldo Scamarcio: autentica quercia del commercio andriese. Un uomo giusto al quale il Signore saprà riconoscere il bene che ha sempre fatto, in silenzio, senza clamori, seguendo le orme del suo papà Don Salvatore. R.I.P. caro zio Aldo, sei stato un grande esempio per molti!
La salma è vegliata presso la "Funeral Home" dei Fratelli Capogna, in via G. Svetonio, angolo via Stazio (zona PIP), fino alle ore 9 del giorno 14 gennaio 2024. La Santa benedizione sarà officiata alle ore 9,30 presso la chiesa parrocchiale del SS. Sacramento.
Gli ultimi anni di Aldo sono stati i peggiori: la malattia lo aveva reso vulnerabile, fragile, indifeso. Lui che sin da giovanissimo aveva avuto come unico obiettivo, con il lavoro quello di formare una propria famiglia, incentrata su valori solidi. La prematura morte dell'amata moglie Margherita, lo aveva nell'ultimo periodo lavorativo relegato letteralmente nello storico negozio di prodotti vernicianti di via Eritrea, divenuto ormai la sua unica ragione d'esistere. La vita lo aveva premiato facendogli incontrare giovanissimo Margherita, tra i ragazzi dell'Azione Cattolica della Chiesa dell'Annunziata, che frequentava con le sorelle Giovanna e Titina, insieme al piccolo Vincenzo. Per lei tanta devozione, passione e rinunce, sempre condivise, pur di costruire insieme quella sana famiglia tanto desiderata.
Parlare di una persona cara riesce sempre difficile, perchè alle parole sopraggiungono i ricordi: molti sono personali. Una persona unica, generosa che ha saputo essere genitore oltrechè di Linda, Grazia e Salvatore, detto Rino, anche di nipoti -e non solo di quelli diretti-, supplendo a congiunti anche non sempre presenti, infondendo loro solo un unico credo: il lavoro onesto, nel rispetto del piccolo cliente che giungeva nel negozio per acquistare la soda per la salamoia delle olive da tavola come dell'impresa alla quale vendere tempere e ducotone per gli infissi civili e industriali.
Passioni pochissime, se non quella ad esempio di andare al cinema di domenica con Margherita, figli e nipoti al seguito, magari meglio se all'Arena Roma o al Marconi, godendo delle belle serate all'aria aperta, lui che aveva come casa abituale il chiuso del negozio. L'altra passione era la motocicletta: parlare della sua Moto Guzzi Falcone, di quando era un fante di un reggimento meccanizzato a Palmanova del Friuli, significava proferire della perfezione fatta a due ruote: la casa dell'Aquila di Mandello era il non plus ultra. Il suo rombo era l'unica cosa che lo faceva sussultare, indomito centauro che era riuscito a tenere letteralmente in piedi (e a far circolare) una Fiat 600 per oltre un trentennio.
Non amava lunghi discorsi, ma semplici e chiare parole: quando a guardarti dritti erano quegli occhi di un verde mare, voleva dire una sola cosa, alea acta est. Lui era così: diretto e schietto, forte e generoso. Un uomo perbene che pur a fronte di richieste di prendere parte ad incarichi associativi aveva sempre declinato l'invito adducendo che il suo unico tempo libero era riservato alla propria famiglia.
Questo era Aldo Scamarcio: autentica quercia del commercio andriese. Un uomo giusto al quale il Signore saprà riconoscere il bene che ha sempre fatto, in silenzio, senza clamori, seguendo le orme del suo papà Don Salvatore. R.I.P. caro zio Aldo, sei stato un grande esempio per molti!
La salma è vegliata presso la "Funeral Home" dei Fratelli Capogna, in via G. Svetonio, angolo via Stazio (zona PIP), fino alle ore 9 del giorno 14 gennaio 2024. La Santa benedizione sarà officiata alle ore 9,30 presso la chiesa parrocchiale del SS. Sacramento.