Alberi piantati al posto sbagliato: deturpato il chiostro dell'ex monastero dei Benedettini
Lo storico ecologista andriese ci parla dell'obbrobrio visibile nel cortile interno dell'Istituto tecnico Agrario
mercoledì 9 febbraio 2022
Alberi piantati al posto sbagliato. Purtroppo ancora un esempio di cattive pratiche colturali compiute nella nostra città. Ancora una volta è lo storico ecologista andriese, Nicola Montepulciano a raccontarci e spiegarci quest'obbrobrio visibile nel cortile interno dell'Istituto tecnico Agrario, un tempo chiostro del monastero dei Benedettini.
«Di tanto in tanto con amici studiosi di storia e arte locale mi reco nei luoghi già oggetto di studio, sperando di scoprire altri particolari, permettendoci di approfondire le ricerche. Nel dicembre scorso tornammo al chiostro dell'ex monastero dei Benedettini, presso il Santuario della Madonna dei Miracoli. C'era una scolaresca del locale Istituto Tecnico Agrario, guidata da un docente, intenta ad effettuare rilievi tecnici relativi all'architettura del chiostro. Colsi l'occasione per chiedere al docente un parere sul chiostro e lo definì "pregevole". Ancora: "E come giudica la presenza delle palme nel chiostro?" "Una stonatura", poi aggiunse. Quando invitai il prof. Michele Mirabella (sì, proprio il conduttore televisivo del programma "Elisir" su RAI 3, ndr ) a visitare il chiostro, appena entrato disse: "E le palme che c'entrano?". Anche lui fu colpito da questa bruttura. Andria ha fatto e fa di tutto per colpire sfavorevolmente i visitatori per come trattiamo quelle poche opere architettoniche che ci sono rimaste. Da anni mi batto per eliminare gli alberi dal chiostro. Questa specie di palma, oltretutto, è pericolosa perché il lungo picciolo della foglia, la palma, appunto, è munito di pungentissimi aculei, e se una palma dovesse cadere in faccia ad un alunno o docente potrebbe rimanere sfigurata. Una foglia giaceva (o giace ancora) tranquillamente aggrappata al muro (come si vede in una foto allegata) da chissà quanto tempo grazie ai suoi acuminati aculei. Si dice abbia profonde radici e potrebbero compromettere la stabilità del pozzo, che, stando a quanto riferitomi da uno studioso, ha la forma di una enorme damigiana. Con le ultime elezioni provinciali molti rappresentanti politici andriesi sono entrati a far parte del Consiglio Provinciale ed è augurabile che possano provvedere ad eliminare le palme. Speriamo che non abbiano in odio la nostra città come i predecessori, che possano agire per il suo bene e l'eliminazione delle palme sarebbe un chiaro segno in questa direzione. Tolte le palme, restaurata la facciata del chiostro, (ma anche tutta la facciata dell' ex monastero), impiantato un sobrio roseto, visto che il complesso architettonico Monastero – Basilica era dedicato alla Madonna dei Miracoli, il chiostro potrà mostrarsi in tutta la sua bellezza e diventare attrazione turistica», conclude Nicola Montepulciano.
«Di tanto in tanto con amici studiosi di storia e arte locale mi reco nei luoghi già oggetto di studio, sperando di scoprire altri particolari, permettendoci di approfondire le ricerche. Nel dicembre scorso tornammo al chiostro dell'ex monastero dei Benedettini, presso il Santuario della Madonna dei Miracoli. C'era una scolaresca del locale Istituto Tecnico Agrario, guidata da un docente, intenta ad effettuare rilievi tecnici relativi all'architettura del chiostro. Colsi l'occasione per chiedere al docente un parere sul chiostro e lo definì "pregevole". Ancora: "E come giudica la presenza delle palme nel chiostro?" "Una stonatura", poi aggiunse. Quando invitai il prof. Michele Mirabella (sì, proprio il conduttore televisivo del programma "Elisir" su RAI 3, ndr ) a visitare il chiostro, appena entrato disse: "E le palme che c'entrano?". Anche lui fu colpito da questa bruttura. Andria ha fatto e fa di tutto per colpire sfavorevolmente i visitatori per come trattiamo quelle poche opere architettoniche che ci sono rimaste. Da anni mi batto per eliminare gli alberi dal chiostro. Questa specie di palma, oltretutto, è pericolosa perché il lungo picciolo della foglia, la palma, appunto, è munito di pungentissimi aculei, e se una palma dovesse cadere in faccia ad un alunno o docente potrebbe rimanere sfigurata. Una foglia giaceva (o giace ancora) tranquillamente aggrappata al muro (come si vede in una foto allegata) da chissà quanto tempo grazie ai suoi acuminati aculei. Si dice abbia profonde radici e potrebbero compromettere la stabilità del pozzo, che, stando a quanto riferitomi da uno studioso, ha la forma di una enorme damigiana. Con le ultime elezioni provinciali molti rappresentanti politici andriesi sono entrati a far parte del Consiglio Provinciale ed è augurabile che possano provvedere ad eliminare le palme. Speriamo che non abbiano in odio la nostra città come i predecessori, che possano agire per il suo bene e l'eliminazione delle palme sarebbe un chiaro segno in questa direzione. Tolte le palme, restaurata la facciata del chiostro, (ma anche tutta la facciata dell' ex monastero), impiantato un sobrio roseto, visto che il complesso architettonico Monastero – Basilica era dedicato alla Madonna dei Miracoli, il chiostro potrà mostrarsi in tutta la sua bellezza e diventare attrazione turistica», conclude Nicola Montepulciano.