Al liceo "C. Troya" presentato il testo storico "Le epigrafi di Barletta" del prof. Filannino
Docenti e alunni hanno partecipato all'incontro presieduto dal prof. Corsi, presidente della Società di Storia Patria per la Puglia
venerdì 7 febbraio 2020
Un'opera sulla tradizione epigrafica locale. Si tratta del libro "Le epigrafi di Barletta" (Rotas editrice) scritto dal prof. Michelangelo Filannino, dirigente scolastico del liceo "Carlo Troya" di Andria; martedì 4 febbraio la presentazione del testo storico nell'auditorium dell'istituto superiore con la partecipazione di docenti e alunni. A presiedere l'incontro, il prof. Pasquale Corsi, presidente della Società di Storia Patria per la Puglia, che oggi conserva un importante fondo librario tra i più cospicui delle biblioteche pugliesi. Per l'occasione, il prof. Filannino ha proposto ai docenti di Latino del liceo "Carlo Troya" il censimento e la traduzione delle epigrafi di Andria, lavoro già in parte realizzato con i docenti di Latino del liceo "R. Nuzzi".
Il termine epigrafia (dal greco έπί – γράφειν = epìgráphein, "scrivere su"; in latino in-scribere) si riferisce «all'ambito della pratica della scrittura, in senso più specifico definisce la scienza di ciò che è scritto su materiale di supporto duro e, in quanto tale, potenzialmente durevole nel tempo» (Lambert Chiara, Pagine di pietra. Manuale di epigrafia latino-campana tardoantica e medievale). Esistono tante epigrafie quanti tipi di alfabeto: greca, ebraica, etrusca, araba, cinese, latina, e tantissime altre. E' una delle forme più dirette di comunicazione fra noi e la nostra identità storico-culturale, il nostro passato; la maggior parte delle trascrizioni epigrafiche risulta però incomprensibile e indecifrabile. Da qui l'idea del prof. Filannino di raccogliere, trascrivere e tradurre le epigrafi di Barletta: il libro, corredato di fotografie in formato digitale e piantine che indicano le collocazioni precise delle epigrafi, vuol essere uno strumento utile sia ad un residente per arricchire la conoscenza storica della propria città, sia ad un turista per avere un contatto più immediato con il luogo da visitare.
Nell'introduzione al testo storico, si sottolinea la necessità di diffondere queste conoscenze affinchè siano fruibili per tutti e non in circoli ristretti. La conoscenza della storia è infatti «una necessità per la società odierna, - ha affermato il prof. Pasquale Corsi nel corso della presentazione - un punto di partenza importante per costruire una buona società. Lo studio degli eventi passati non deve svolgersi in termini nozionistici, ma seguendo il filo rosso che lega i fatti storici. Conoscere la storia vuol dire conoscere la propria identità: solo in questa maniera si è capaci di rispettare l'identità degli altri».
Il termine epigrafia (dal greco έπί – γράφειν = epìgráphein, "scrivere su"; in latino in-scribere) si riferisce «all'ambito della pratica della scrittura, in senso più specifico definisce la scienza di ciò che è scritto su materiale di supporto duro e, in quanto tale, potenzialmente durevole nel tempo» (Lambert Chiara, Pagine di pietra. Manuale di epigrafia latino-campana tardoantica e medievale). Esistono tante epigrafie quanti tipi di alfabeto: greca, ebraica, etrusca, araba, cinese, latina, e tantissime altre. E' una delle forme più dirette di comunicazione fra noi e la nostra identità storico-culturale, il nostro passato; la maggior parte delle trascrizioni epigrafiche risulta però incomprensibile e indecifrabile. Da qui l'idea del prof. Filannino di raccogliere, trascrivere e tradurre le epigrafi di Barletta: il libro, corredato di fotografie in formato digitale e piantine che indicano le collocazioni precise delle epigrafi, vuol essere uno strumento utile sia ad un residente per arricchire la conoscenza storica della propria città, sia ad un turista per avere un contatto più immediato con il luogo da visitare.
Nell'introduzione al testo storico, si sottolinea la necessità di diffondere queste conoscenze affinchè siano fruibili per tutti e non in circoli ristretti. La conoscenza della storia è infatti «una necessità per la società odierna, - ha affermato il prof. Pasquale Corsi nel corso della presentazione - un punto di partenza importante per costruire una buona società. Lo studio degli eventi passati non deve svolgersi in termini nozionistici, ma seguendo il filo rosso che lega i fatti storici. Conoscere la storia vuol dire conoscere la propria identità: solo in questa maniera si è capaci di rispettare l'identità degli altri».