Ai terremotati le indennità degli amministratori: la proposta del gruppo Conservatori e Riformisti

Il capogruppo Lullo: «La politica faccia la sua parte»

sabato 27 agosto 2016 9.21
Gettoni di presenza dei consiglieri comunali e metà delle indennità di sindaco e assessori ai terremotati del Centro Italia. È la proposta contenuta in un ordine del giorno che il gruppo consiliare dei Conservatori e Riformisti di Andria (Francesco Lullo, Giovanna Bruno e Davide Falcetta) ha depositato ieri al protocollo dell'Ufficio di Presidenza del Consiglio Comunale. Il capogruppo, Francesco Lullo, ne illustra il contenuto nel dettaglio: «Chiediamo a tutti i consiglieri comunali e agli amministratori di rinunciare agli emolumenti relativi ai mesi di settembre e ottobre prossimi per aderire all'iniziativa lanciata dall'Anci per coordinare e raccordare la gara di solidarietà avviata da numerosi Comuni in favore delle popolazioni così tragicamente colpite dal sisma del 24 agosto scorso».

«La nostra iniziativa - prosegue Lullo - va nella direzione di testimoniare concretamente il principio solidaristico e umanitario che contraddistingue e informa l'azione politico-istituzionale dell'Amministrazione comunale in carica. Confidiamo nella sensibilità di tutte le forze presenti in Consiglio e, soprattutto, nella generosità di ciascun consigliere e di ogni amministratore».

L'approvazione dell'odg autorizzerà il dirigente del Settore Risorse Finanziarie a trattenere gli importi corrispondenti e a versarli subito sul conto aperto dall'Anci per la causale "Emergenza terremoto Centro Italia", «indipendentemente dalle modalità e dai tempi della effettiva liquidazione dei gettoni e delle indennità di funzione». «Non possiamo dimenticare – conclude Lullo – che, non troppe settimane addietro, proprio Andria e gli andriesi sono stati oggetto della solidarietà di tutta Italia, a seguito del tragico incidente ferroviario del 12 luglio scorso. Per soccorrere le vittime del terremoto, cittadini e associazioni si sono già mobilitate: credo che anche la politica abbia il dovere di ricambiare in maniera tangibile gli attestati morali e materiali ricevuti in quella triste circostanza».