Adorazione Eucaristica a San Vittore
Nella Cappella delle Fragilità della Masseria “Senza Sbarre” il Vescovo di Andria ha celebrato il primo appuntamento di Adorazione Eucaristica
venerdì 16 ottobre 2020
10.01
Mercoledì 14 ottobre alle ore 20, nella Cappella delle Fragilità della masseria San Vittore, si è celebrata la prima giornata di Adorazione Eucaristica presieduta dal Vescovo di Andria Mons. Luigi Mansi insieme a don Riccardo Agresti e don Vincenzo Giannelli.
Dopo la lettura di un passo molto conosciuto del Vangelo di Luca (il ritorno del figlio perduto), il Vescovo ha voluto sottolineare qualche passaggio; in particolare ha fatto notare quanto è bello gustare la grandezza dell'Amore di Dio per noi peccatori e la ricchezza infinita del Vangelo. Inoltre ha precisato: «Bisogna sempre ringraziare il Signore per tutte le volte che ci ha perdonato e per tutte le volte che ci perdonerà ancora, perché non siamo infallibili, ma chiediamo al Signore il dono di correre sempre ad abbracciare i fratelli che sbagliano, non lasciarli soli nella loro sofferenza nel loro dispiacere. Chiedere questa grazia al Signore qui, in questo luogo con tutto quello che questo posto significa credo che sia davvero una cosa che ci debba impegnare costantemente».
Dopo una riflessione silenziosa in Adorazione a Gesù, è stata recitata la preghiera della Fragilità, una preghiera commovente scritta da don Riccardo Agresti e don Vincenzo Giannelli e rivolta al Padre della Misericordia, allo Spirito Santo ed alla Vergine Santa per affidare le fragilità del progetto "Senza Sbarre".
Infine, il prelato ha invitato tutti i sacerdoti della città e della diocesi ad alternarsi a guidare questi momenti di preghiera e di Adorazione, perché tutti i confratelli conoscano da vicino questa realtà ed ha così concluso: «Pregare in questo luogo fa bene a tutti, alla comunità, alla diocesi e fa bene a questo progetto che si sente circondato dall'attenzione affettuosa di tutta la diocesi».
L'iniziativa è stata accolta con grande gioia dagli affidati, è stata una cerimonia molto sentita avvolta da un'atmosfera mistica.
Contemplare il Santissimo esposto significa lasciarci abbracciare da Dio, metterci nelle sue mani, fare silenzio e dargli la possibilità di entrare dentro la nostra vita per trasformarla. Lui è il Padre che ci chiama in continuazione.
Dopo la lettura di un passo molto conosciuto del Vangelo di Luca (il ritorno del figlio perduto), il Vescovo ha voluto sottolineare qualche passaggio; in particolare ha fatto notare quanto è bello gustare la grandezza dell'Amore di Dio per noi peccatori e la ricchezza infinita del Vangelo. Inoltre ha precisato: «Bisogna sempre ringraziare il Signore per tutte le volte che ci ha perdonato e per tutte le volte che ci perdonerà ancora, perché non siamo infallibili, ma chiediamo al Signore il dono di correre sempre ad abbracciare i fratelli che sbagliano, non lasciarli soli nella loro sofferenza nel loro dispiacere. Chiedere questa grazia al Signore qui, in questo luogo con tutto quello che questo posto significa credo che sia davvero una cosa che ci debba impegnare costantemente».
Dopo una riflessione silenziosa in Adorazione a Gesù, è stata recitata la preghiera della Fragilità, una preghiera commovente scritta da don Riccardo Agresti e don Vincenzo Giannelli e rivolta al Padre della Misericordia, allo Spirito Santo ed alla Vergine Santa per affidare le fragilità del progetto "Senza Sbarre".
Infine, il prelato ha invitato tutti i sacerdoti della città e della diocesi ad alternarsi a guidare questi momenti di preghiera e di Adorazione, perché tutti i confratelli conoscano da vicino questa realtà ed ha così concluso: «Pregare in questo luogo fa bene a tutti, alla comunità, alla diocesi e fa bene a questo progetto che si sente circondato dall'attenzione affettuosa di tutta la diocesi».
L'iniziativa è stata accolta con grande gioia dagli affidati, è stata una cerimonia molto sentita avvolta da un'atmosfera mistica.
Contemplare il Santissimo esposto significa lasciarci abbracciare da Dio, metterci nelle sue mani, fare silenzio e dargli la possibilità di entrare dentro la nostra vita per trasformarla. Lui è il Padre che ci chiama in continuazione.