Don Leonardo Lovaglio: ad un anno dalla sua scomparsa il saluto di don Michelangelo Tondolo
"Non passi mai giorno senza aver fatto o detto cose belle!"
mercoledì 23 ottobre 2024
5.38
"Ringrazio il Signore per questi tre anni in cui ho conosciuto e collaborato con don Leonardo, di cui non nascondo la mancanza della sua discrezione e della sua ironia sottile, ma che mai metteva a disagio".
E' il messaggio con cui don Michelangelo Tondolo saluto il presule scomparso lo scorso anno, di cui tutti sentono la mancanza.
"Una presenza silenziosa e al tempo stesso molto significativa. Però voglio cogliere l'occasione di raccontare altro; come ben sappiamo, tanto i genitori, quanto noi sacerdoti, arriviamo al tempo in cui al "fare, fare, fare", si sostituisce un altro tempo. Una tappa dove non si fa più ciò che era necessario prima: concepire i figli, educarli, amare il coniuge, la casa e il lavoro. Oppure, per il sacerdote quello di celebrare i sacramenti, animare la vita parrocchiale e guidare una parrocchia o un ufficio diocesano. Arriva il tempo in cui, vuoi per la vecchiaia, vuoi per la malattia, si vive il "non fare". In questa parte della nostra vita si gioca una stupenda sfida che ho avuto modo di vedere sia in don Leonardo, sia in tanti genitori anziani e ammalati: cogliere questa famosa terza età come una possibilità nuova. Qui potete comprendere allora le parole spese prima per don Leonardo e adesso le ripeto qui a tutti noi: non passi mai giorno senza aver fatto o detto cose belle! Quindi se un giovane, un nipote o un figlio vorrebbe diventare sposo, genitore, sacerdote...incoraggiatelo! Perché quando muore una persona, da un lato rimane la tristezza delle perdita, ma dall'altro sorge l'impegno gioioso di diventare grandi, di prendere il posto di quella persona che non c'è più e di vivere la bellissima avventura della vita, per noi che siamo inseriti nel grande mistero di Dio!"
E' il messaggio con cui don Michelangelo Tondolo saluto il presule scomparso lo scorso anno, di cui tutti sentono la mancanza.
"Una presenza silenziosa e al tempo stesso molto significativa. Però voglio cogliere l'occasione di raccontare altro; come ben sappiamo, tanto i genitori, quanto noi sacerdoti, arriviamo al tempo in cui al "fare, fare, fare", si sostituisce un altro tempo. Una tappa dove non si fa più ciò che era necessario prima: concepire i figli, educarli, amare il coniuge, la casa e il lavoro. Oppure, per il sacerdote quello di celebrare i sacramenti, animare la vita parrocchiale e guidare una parrocchia o un ufficio diocesano. Arriva il tempo in cui, vuoi per la vecchiaia, vuoi per la malattia, si vive il "non fare". In questa parte della nostra vita si gioca una stupenda sfida che ho avuto modo di vedere sia in don Leonardo, sia in tanti genitori anziani e ammalati: cogliere questa famosa terza età come una possibilità nuova. Qui potete comprendere allora le parole spese prima per don Leonardo e adesso le ripeto qui a tutti noi: non passi mai giorno senza aver fatto o detto cose belle! Quindi se un giovane, un nipote o un figlio vorrebbe diventare sposo, genitore, sacerdote...incoraggiatelo! Perché quando muore una persona, da un lato rimane la tristezza delle perdita, ma dall'altro sorge l'impegno gioioso di diventare grandi, di prendere il posto di quella persona che non c'è più e di vivere la bellissima avventura della vita, per noi che siamo inseriti nel grande mistero di Dio!"