Ad Andria una casa per padri separati e giovani soli
Mons. Mansi: "Benedire questa realtà alla vigilia della Quaresima è un segnale importante per la nostra Chiesa"
mercoledì 14 febbraio 2018
7.24
"Una Chiesa attenta, vicina alle povertà ed alla situazioni di disagio" la definisce Mons. Luigi Mansi, il vescovo di Andria nel giorno in cui la Diocesi inaugura in città una casa per padri separati e giovani soli ed isolati, una realtà di cui si avvertiva da tempo la necessità in città, che adesso è stata realizzata in via Lorenzo Bonomo.
"Benedire questa realtà alla vigilia della Quaresima è un segnale importante per la nostra Chiesa, parliamo dell'impegno che dobbiamo avere tutti e quindi domandarci se e come la nostra via scorre secondo la criteriologia del Vangelo, dove le cose belle ed importanti si fanno per aiutare gli altri" ha sottolineato il vescovo diocesano.
Con questa casa non si tratta di dare una stanza a persone in difficoltà, è qualcosa di più. È la Casa famiglia "Don Tonino Bello" che la Comunità "Migrantesliberi" ha offerto alla nostra comunità.
Indubbiamente il nome della casa non è un caso. Quest'anno ricorre il 25° anniversario della morte di Don Tonino Bello e nelle sue lapidarie parole ci ricorda, che "per acquistare credibilità, dovremmo dare prova autentica e generosa di voler stare dalla parte dei poveri, senza demagogia e senza esclusioni", come ha sottolineato don Geremia Acri, responsabile della casa di accaccoglie "Santa Maria Goretti".
Un'iniziativa, che nasce dall'insorgenza di una nuova necessità sociale: lo stato di difficoltà e abbandono di uomini separati e di tanti giovani. L'obbiettivo sarà quello di offrire percorsi umano/spirituali, con "figure professionali" per un reinserimento sociale, al miglioramento della propria esistenza e promuovere il rispetto delle regole per la comune e civile convivenza.
La casa Don Tonino Bello si aggiunge alle altre case famiglia della Comunità "Migrantesliberi" dislocate sul nostro territorio per uomini, donne e giovani: Casa Si.Lo.E', Casa San Vincenzo de' Paoli, Casa Zoè, Casa Ricominciamo, Casa Domus Aurea, Casa Chiara Lubich, Casa Onesti.
La novità e la missione della Comunità "Migrantesliberi" è ripartire da micro mondi, da piccole comunità familiari, da spazi relazionali umani che sanno dare coraggio, calore, ascolto e sostegno alle fasce più vulnerabili per creare alternative concrete di speranza, di futuro e di autonomia.
"A coloro che non contano niente dici-amo: Coraggio!" ha quindi concluso don Geremia Acri.
"Benedire questa realtà alla vigilia della Quaresima è un segnale importante per la nostra Chiesa, parliamo dell'impegno che dobbiamo avere tutti e quindi domandarci se e come la nostra via scorre secondo la criteriologia del Vangelo, dove le cose belle ed importanti si fanno per aiutare gli altri" ha sottolineato il vescovo diocesano.
Con questa casa non si tratta di dare una stanza a persone in difficoltà, è qualcosa di più. È la Casa famiglia "Don Tonino Bello" che la Comunità "Migrantesliberi" ha offerto alla nostra comunità.
Indubbiamente il nome della casa non è un caso. Quest'anno ricorre il 25° anniversario della morte di Don Tonino Bello e nelle sue lapidarie parole ci ricorda, che "per acquistare credibilità, dovremmo dare prova autentica e generosa di voler stare dalla parte dei poveri, senza demagogia e senza esclusioni", come ha sottolineato don Geremia Acri, responsabile della casa di accaccoglie "Santa Maria Goretti".
Un'iniziativa, che nasce dall'insorgenza di una nuova necessità sociale: lo stato di difficoltà e abbandono di uomini separati e di tanti giovani. L'obbiettivo sarà quello di offrire percorsi umano/spirituali, con "figure professionali" per un reinserimento sociale, al miglioramento della propria esistenza e promuovere il rispetto delle regole per la comune e civile convivenza.
La casa Don Tonino Bello si aggiunge alle altre case famiglia della Comunità "Migrantesliberi" dislocate sul nostro territorio per uomini, donne e giovani: Casa Si.Lo.E', Casa San Vincenzo de' Paoli, Casa Zoè, Casa Ricominciamo, Casa Domus Aurea, Casa Chiara Lubich, Casa Onesti.
La novità e la missione della Comunità "Migrantesliberi" è ripartire da micro mondi, da piccole comunità familiari, da spazi relazionali umani che sanno dare coraggio, calore, ascolto e sostegno alle fasce più vulnerabili per creare alternative concrete di speranza, di futuro e di autonomia.
"A coloro che non contano niente dici-amo: Coraggio!" ha quindi concluso don Geremia Acri.