Ad Andria si decide il destino dei fruttivendoli: incontro tra la Asl, il Comune e le parti sociali

Montaruli: «Momento delicatissimo, gli effetti delle prescrizioni della Asl investiranno tutti i Comuni della provincia»

giovedì 28 marzo 2019 05.00
«Una vera e propria caccia alle streghe quella scaturita negli ultimi mesi da una serie di strumentalizzazioni che hanno portato la categoria dei fruttivendoli al centro di polemiche orchestrate, alimentate anche da una pessima gestione sindacale dell'intera vicenda -é Savino Montaruli, di Unimpresa Bat a sottolineare quanto il clima sia alquanto teso-. Un'amministrazione comunale che ha "approfittato" degli aspetti propagandistici chiudendosi in se stessa ed operando in totale disappunto ed in modo inconsueto. Il risultato è stato che tutti quei soggetti che si sono fatti fotografare con tanta disinvoltura e compiacimento ora si troveranno di fronte alla cruda realtà che essi stessi hanno alimentato. Giovedì 28 marzo, alle ore 16,00 si terrà l'incontro tanto atteso presso lo Sviluppo Economico in Largo Grotte ad Andria. Un incontro atteso ma anche tanto temuto visto il coinvolgimento, per la prima volta, della Asl - SIAN, convocato dal comune di Andria per definire una volta per tutte la triste vicenda. Con il coinvolgimento del SIAN – Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione – Sanità Puglia da parte del comune di Andria la questione non investe più una sfera meramente tecnico politica e di occupazione di suolo pubblico ma di natura sanitaria e qui le cose si complicano perché anche le associazioni di categoria assumeranno ruolo di responsabilità molto elevata».

A spiegare cosa potrebbe accadere è sempre il presidente di Unimpresa Bat, Savino Montaruli, molto critico sull'iter sinora portato avanti in solitudine dal comune. Montaruli ha dichiarato: «Abbiamo tentato in tutti i modi, soprattutto in forma pubblica, di fermare l'avvio di una sciagurata vicenda che ora chi l'ha provocata non sa più come gestire. All'incontro con la Asl, al quale ovviamente siamo stati invitati mentre in tutti i precedenti passaggi hanno pensato bene di tenerci fuori, ma ora si assumeranno la responsabilità di questa esclusione pregiudiziale, si affronteranno vari aspetti legati all'igiene degli alimenti durante le operazioni di esposizione e di vendita di prodotti alimentari e/o destinati alla somministrazione. La Asl dovrà esprimersi e dare il suo referto vincolante sulla opportunità o meno del velo di plastica, guarda caso proprio mentre il comune di Andria si bea di aderire alla campagna plastic free, dopo averlo approvato sulla frutta e sulla verdura. Una coincidenza micidiale. Poi potrebbe scaturire l'obbligo, invece, di tenere non solo la merce all'interno di locali ma addirittura con le vetrine dei locali chiuse per evitare contaminazione di prodotti e delle stesse persone che all'interno dei locali vi lavorano o vi permangono.

Poi esiste la questione legata al comune che fa della salute pubblica una bandiera a tempo collegata ad aspetti economici speculativi, al punto che se paghi la Tosap puoi tenere l'ortofrutta esposta alle presunte contaminazioni esterne mentre se non paghi prendi multe a go go. Uno strano concetto di tutela della salute pubblica che pone la città federiciana all'ultimo posto in assoluto nell'indice di salvaguardia preventiva del pubblico bene. La cosa drammatica è che questa riunione avrà risvolti di carattere provinciale in quanto le prescrizioni della Asl avranno valenza per tutti i comuni della provincia così come diventa difficile pensare e credere che non lo abbia anche per altre province visto che si tratta di norme nazionali ed europee da rispettare, oltre che il rispetto di sentenze di Cassazione. Un bel pasticciaccio tutto in salsa andriese con altri risvolti pesantissimi come la annosa questione mai risolta dei cassonetti dei rifiuti che la Asl continua a sostenere debbano essere tenuti al di fuori dei locali mentre la Polizia Locale e il comune, intimano a tenere quei cassonetti enormi all'interno dei locali e non all'esterno.

Cosa accadrà? Di sicuro qualunque tentativo di non affrontare le delicate questioni sarà pubblicamente denunciato così come appare del tutto ovvio che siamo di fronte ad una svolta epocale e tutto questo investirà anche luoghi e situazioni ad oggi ancora molto precarie, come quella del mercato generale ortofrutticolo, al di la dei selfie notturni tra amici. Altra questione, ma non meno preoccupante, sarà quella relativa alle prescrizioni del SIAN per la somministrazione al pubblico di alimenti, pasti bevande all'esterno dei locali, in particolare il trasporto e la conservazione e tutela dei prodotti alimentari dai locali medesimi verso i dehors e le aree esterne di somministrazione. Altra patata bollente cui si attendono risposte perché la salute e la tutela del consumatore e del piccolo commercio sono ben altro, vanno ben oltre la propaganda ed il populismo spicciolo". ha dichiarato Montaruli.

Intanto l'assessore Pierpaolo Matera sembra fermamente convinto ed intenzionato ad andare fino in fondo con un'ordinanza che metta fine alla caccia alle streghe», hanno concluso da Unimpresa Bat.