Ad Andria presentazione del libro di Piero Tateo “La Puglia degli ulivi dopo la xylella”

In programma venerdì 22 novembre alle ore 18.00 presso la sala conferenza “P.Attimonelli”

mercoledì 20 novembre 2019 10.22
Si terrà, venerdì 22 novembre a partire dalle ore 18.00 presso la sala conferenza "P.Attimonelli", sita in Corso Cavour, 194, un incontro con Piero Tateo, Presidente Fondazione Agricoltura nonchè autore di un nuovo libro-inchiesta dal titolo "La Puglia degli ulivi dopo la xylella". L'iniziativa è delle Associazioni Urban Center e Fare Quadrato.

Durante l'incontro dialogheranno con Piero Tateo, Nino Marmo, Consigliere Regionale, Prof.Ing. Alessandro Massaro, Ricercatore, Resp.R E Sv. Dyrecta Lab srl. Introduce e modera Francesco Rossi, giornalista di Teledehon.

Con questo saggio, edito dalla Fondazione Agricolture Onlus, Piero Tateo scava nell'emergenza Xylella che sta colpendo gli ulivi monumentali della Puglia. Dopo tante giornate passate insieme ai maestri potatori, capaci di "parlare" con le piante sacre, sono nate le 66 domande e risposte che formano il cuore dello scritto. Attraverso esse è possibile capire come muoiono gli ulivi e, soprattutto, come si può avviare un grande processo rigenerativo. Rassegnarsi alle essiccazioni, senza aver effettuato nessuno studio epidemiologico e in assenza di chiare evidenze scientifiche, è inaccettabile e pericoloso.
A circa vent'anni dall'ingresso del batterio della Xylella fastidiosa in Europa sappiamo che l'infezione, ritenuta la principale causa del disseccamento degli ulivi, dipende da piante importate illegalmente.

L'Unione Europea e i singoli Stati, che all'epoca non hanno bloccato questo patogeno da quarantena e che tutt'oggi continuano a procedere per tentativi, sono responsabili di ingenti danni. Di fronte alla stessa subspecie del batterio, a Mentone, in Francia, sono state abbattute tutte le altre piante "ospiti" e lasciati in vita i vecchi ulivi, mentre in Puglia si sta distruggendo la pianta sacra.

Gli abbattimenti selvaggi degli ulivi secolari pugliesi, incentivati attraverso norme incostituzionali e ingannevoli "ristori", conducono al terribile bivio che ci obbliga a decidere tra la vita o la morte di un inestimabile bene culturale, ambientale ed economico. Le politiche messe in atto, oltre a sconvolgere i valori identitari e distruggere la bellezza del paesaggio, intossicano la vita dei cittadini e mettono in pericolo biodiversità e vitalità del suolo. Attraverso la profonda conoscenza delle piante secolari e il sostegno ai contadini che le custodiscono, sarà possibile difendere e valorizzare l'olivicoltura e l'olio di qualità, i cui destini hanno da sempre segnato i processi di sviluppo della Puglia.

In questo saggio l'autore analizza la tragedia in atto e accompagna il lettore sotto la chioma di un grande ulivo, per riprendere l'ascolto delle parole sussurrate dalla pianta simbolo del Mediterraneo. Gli ulivi maestosi ci chiedono di trasmettere i messaggi che hanno scambiato con i nostri antenati ai nostri nipoti. Ascoltandoli capiremo perché il loro destino non è altro che il nostro. Il carattere divulgativo del saggio mira a raggiungere tutte le persone che amano la regione Puglia e i suoi bellissimi ulivi.
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