Ad Andria al via la verifica su esposizione prezzi vendita, sacchetti biodegradabili e commercio abusivo
Assessore Troia: "Si confida sulla collaborazione fattiva di tutti gli operatori nell’interesse comune sia degli avventori che degli stessi esercenti"
giovedì 14 ottobre 2021
12.49
"Ad alcuni mesi dall'insediamento della nuova amministrazione e dopo aver avviato una serie di interlocuzioni con le associazioni di categoria nell'ottica del pieno supporto al fine di evitare interventi repressivi, ed utilizzando invece il dialogo e la collaborazione, è ormai tempo di adoperarsi – spiega l'assessore alle Attività Produttive, dott. Cesareo Troia - e mettere a regime le attività di controllo sul rispetto delle regole e delle normative.
Pertanto questo assessorato intende procedere ad alcune verifiche partendo dalla obbligatorietà per l'esposizione dei prezzi alla vendita, per l'utilizzo dei sacchetti biodegradabili e quelle per le misure consentite sull'esposizione all'aperto dei prodotti alimentari. La Direttiva 98/6/UE, recepita dal Codice del Consumo, D.Lgs. 206/2005, agli articoli 14-17 prevede espressamente l'obbligo di esposizione dei prezzi sui prodotti per la vendita al dettaglio nelle vetrine esterne o all'ingresso del locale e nelle immediate adiacenze dell'esercizio o su aree pubbliche o sui banchi di vendita, ovunque collocati. Dunque in modo chiaro e ben leggibile il prezzo di vendita al pubblico deve essere indicato, mediante l'uso di un cartello o con altre modalità idonee allo scopo. Questo aspetto, oltre ad essere un obbligo, rappresenta anche un'opportunità per i commercianti: infatti, i clienti apprezzano soprattutto la serietà, la correttezza e la trasparenza di un esercizio commerciale e sono infastiditi dalla difficoltà nell'avere informazioni, dall'inefficienza, dall'imprecisione e dalla confusione. I commercianti che non rispettano l'obbligo dell'esposizione dei prezzi sono puniti con una sanzione amministrativa da 516 euro a 3.098 euro.
Oltre ai negozi, anche i ristoranti devono rendere visibili i costi delle pietanze sia sul menù che all'esterno del locale sul tabellone posto all'ingresso. Questo vale anche in riferimento al coperto e al pane che deve essere riportato per iscritto all'interno del menù. Per i ristoranti, in aggiunta all'indicazione del prezzo, devono essere riportate le informazioni sugli ingredienti utilizzati nei piatti serviti, sull'uso di cibi surgelati o congelati e sulla presenza di ingredienti allergenici.
Lo stesso dicasi per i sacchetti. La legge impone, tra le altre cose, di utilizzare, a partire dal 1° gennaio 2018, sacchetti biodegradabili e compostabili per confezionare alimenti sfusi nei supermercati e nelle rivendite alimentari a cui tutti devono attenersi, il che oltre a rappresentare un segno di civiltà e rispetto della legge è un aiuto sostanziale all'ambiente.
Inoltre sarà posta l'attenzione necessaria verso coloro che, abusivamente, occupano posti fissi rispetto all'autorizzazione di ambulanti itineranti e alla normativa di esposizione dei prodotti agro-alimentari all'aperto in ordine al regolamento sull'occupazione di suolo pubblico oltre che a quello igienico espositivo perché l'ortofrutta all'aperto è suscettibile di deterioramento e peggioramento qualitativo da parte degli agenti atmosferici e delle sostanze inquinanti, con possibili effetti negativi sulla salute dei consumatori. Si confida dunque – conclude l'ass. Troia – sulla collaborazione fattiva di tutti gli operatori nell'interesse comune sia degli avventori che degli stessi esercenti".
Pertanto questo assessorato intende procedere ad alcune verifiche partendo dalla obbligatorietà per l'esposizione dei prezzi alla vendita, per l'utilizzo dei sacchetti biodegradabili e quelle per le misure consentite sull'esposizione all'aperto dei prodotti alimentari. La Direttiva 98/6/UE, recepita dal Codice del Consumo, D.Lgs. 206/2005, agli articoli 14-17 prevede espressamente l'obbligo di esposizione dei prezzi sui prodotti per la vendita al dettaglio nelle vetrine esterne o all'ingresso del locale e nelle immediate adiacenze dell'esercizio o su aree pubbliche o sui banchi di vendita, ovunque collocati. Dunque in modo chiaro e ben leggibile il prezzo di vendita al pubblico deve essere indicato, mediante l'uso di un cartello o con altre modalità idonee allo scopo. Questo aspetto, oltre ad essere un obbligo, rappresenta anche un'opportunità per i commercianti: infatti, i clienti apprezzano soprattutto la serietà, la correttezza e la trasparenza di un esercizio commerciale e sono infastiditi dalla difficoltà nell'avere informazioni, dall'inefficienza, dall'imprecisione e dalla confusione. I commercianti che non rispettano l'obbligo dell'esposizione dei prezzi sono puniti con una sanzione amministrativa da 516 euro a 3.098 euro.
Oltre ai negozi, anche i ristoranti devono rendere visibili i costi delle pietanze sia sul menù che all'esterno del locale sul tabellone posto all'ingresso. Questo vale anche in riferimento al coperto e al pane che deve essere riportato per iscritto all'interno del menù. Per i ristoranti, in aggiunta all'indicazione del prezzo, devono essere riportate le informazioni sugli ingredienti utilizzati nei piatti serviti, sull'uso di cibi surgelati o congelati e sulla presenza di ingredienti allergenici.
Lo stesso dicasi per i sacchetti. La legge impone, tra le altre cose, di utilizzare, a partire dal 1° gennaio 2018, sacchetti biodegradabili e compostabili per confezionare alimenti sfusi nei supermercati e nelle rivendite alimentari a cui tutti devono attenersi, il che oltre a rappresentare un segno di civiltà e rispetto della legge è un aiuto sostanziale all'ambiente.
Inoltre sarà posta l'attenzione necessaria verso coloro che, abusivamente, occupano posti fissi rispetto all'autorizzazione di ambulanti itineranti e alla normativa di esposizione dei prodotti agro-alimentari all'aperto in ordine al regolamento sull'occupazione di suolo pubblico oltre che a quello igienico espositivo perché l'ortofrutta all'aperto è suscettibile di deterioramento e peggioramento qualitativo da parte degli agenti atmosferici e delle sostanze inquinanti, con possibili effetti negativi sulla salute dei consumatori. Si confida dunque – conclude l'ass. Troia – sulla collaborazione fattiva di tutti gli operatori nell'interesse comune sia degli avventori che degli stessi esercenti".