8 Dicembre: incamminati sulla "Via di Maria"

Riflessione di Gennaro 'Gino' Piccolo, referente del centro Igino Giordani di Andria

giovedì 8 dicembre 2022
L'8 dicembre1962 mi trovavo a Torino per il servizio militare, quando un commilitone m'invitò a partecipare ad un incontro di suoi amici "che si aiutavano a vivere il Vangelo" – così mi disse. Gli feci notare che mi era impossibile, visto che ero in punizione e privato di libera uscita per essermi presentato alla chiamata militare con tre giorni di ritardo, ritardo dovuto alla morte di mio padre. Lui, di contro, mi invitò a fidarmi della Madonna; gli replicai – forse un po' seccato – che mi sembrava che in questo frangente la Madonna non c'entrasse nulla. Ma lui, l'amico, imperterrito ripeteva: fidati!

Sta di fatto che – miracolo grigio-verde – a quell'incontro io partecipai, e per me fu come trovarmi di fronte ad un nuovo annuncio del Vangelo! Non immaginavo che si potesse vivere così profondamente; tutt'al più – fino ad allora – lo avevo solo letto. Qui invece ogni parola vissuta diventava carne, diventava opere, amore, comunione di beni. Fu così che conobbi "l'Opera di Maria", più comunemente chiamata "Movimento dei Focolari", Movimento del quale entrai a far parte come "Volontario di Dio". Insomma, aveva ragione quel commilitone a dirmi: "fidati della Madonna, fidati di Maria".

Così, in tutti questi anni, ho conosciuto un po' di più anche Lei, Maria; ho cercato e cerco di assimilarne qualche virtù; non solo di onorarla e pregarla ma, soprattutto, di imitarla nelle varie condizioni della vita, trasformando fatti, parole, sentimenti, azioni, gioie, fatiche, malanni, tutto, in "gradini di pietra" – come dice un mistico – per scalare le rocce e superare i burroni della vita, e puntare alla santità. Oggi, 8 dicembre 2022, incamminati sulla "Via di Maria" siamo in tanti nel mondo. Artisti pittori, scultori, poeti, musicisti, gente povera o ricca, giovane o anziana, di ogni razza o nazione. Tutti vorrebbero fare un dono a Maria: quello della Terra di Puglia non è che un "piccolo balbettio d'amore", racchiuso in questa povera poesia:

O Santa e immacolata Maria.
Spesso, venendo da Te,
abbiamo solo chiesto per noi:
grazie, miracoli e mille altre cose.
Forse mai abbiam pensato
di chiederti se in cuor tuo
serbavi un desiderio che noi
realizzassimo per Te o con Te,
o Santa Immacolata Maria.
Perdonaci!
Oggi però vogliamo farlo,
dirti: riposati un poco,
o Santa Immacolata Maria.
Sì, riposati un poco,
ché, troppe volte ti abbiam lasciata sola,
a portare le ambasce degli uomini.
A noi basta rispecchiarci in Te,
averti di fronte come modello,
per essere mani e braccia tue aperte,
che senza tregua asciugano lacrime,
accolgono con sguardi d'infinito amore
gli scartati del mondo, gli oppressi,
gli staffilati dalla vita, gli sfiniti,
gli avvolti dall'ombra di una croce,
il cui cuore – se si apre – è solo per dirci:
"prega tu per me perché io sono stanco"!

Riposati un poco,
o Santa Immacolata Maria,
tra le braccia di quella Trinità
che solo vede chi ha la carità.
Fa' solo che la nostra preghiera
sia fiduciosa e non lamentosa;
che – in vece tua – lavoriamo, pregando
e cantando quel canto ispirato da Te
che ripete così:
"E se il dolor consuma i nostri cuori,
se l'agonia ci assale,
il dolor ci serve d'ala, l'Abbandono Dio ci dà".
E perché Tu, o Santa Immacolata Maria,
ci faccia da scala all'Eternità.
E non temiamo se a volte il dolore
consuma i nostri cuori,
perché contempliamo che nulla al mondo vale,
solo la Gloria di chi – in ciel – accende le stelle,
e le riveste di splendore e amore.
O Santa Immacolata Maria,
sol questo ti chiediamo:
Accendi giorni di mattinale serenità,
di azzurro, di gioia, di festa;
rivestili di affetto e tenerezza:
frutti della tua maternità,
o Santa Immacolata Maria.