25 marzo, l’Annunciazione: inizio della salvezza

Riflessioni di Gennaro Piccolo, referente del centro Igino Giordani di Andria

mercoledì 25 marzo 2020
Se chiedessimo in giro quali sono gli eventi più importanti ricordati dai cristiani, molti, troppi risponderebbero: la Pasqua, il Natale. Qualcuno aggiungerebbe l'Assunzione, ma forse la chiamerebbe "Ferragosto". Insomma, ormai l'importanza delle feste religiose pare fin qui determinata da criteri consumistici o vacanzieri. Ebbene, ciò che ci racconta il Vangelo di oggi sfugge a queste logiche del mondo, che infatti non lo percepisce come un evento da festeggiare. Eppure è qui che inizia la storia della salvezza! Strano. Ma bello che sia così.

Una festa silenziosa e umile, ma che quest'anno viene strappata dall'estasi e dal silenzio, dalla pace e dalla preghiera e trasportata nel pieno di un dramma umano che sta "incoronando di dolore e di morte" l'umanità. Per fede ed esperienza, ancora una volta però, crediamo che questa fanciulla chiamata Maria, già protagonista della più grande rivoluzione sociale "depose i potenti dal trono ed esaltò gli umili, colmò di beni gli affamati e rimandò a nani vuote i ricchi", ancora una volta farà tracimare il suo amore, la sua luce, la sua bellezza che illuminerà la notte oscura che l'umanità sta vivendo, trasformando la piattaforma sconnessa della terra in un altare.

E forse è nei piani di Dio che Papa Francesco ci abbia incoraggiati alla preghiera concorde del Padre Nostro proprio per oggi mercoledì 25 a mezzogiorno e venerdì 27 alle 18 quando impartirà la benedizione Urbi et Orbi definita "Un grande manto di misericordia". Padre Nostro ripeteremo insieme stando di fronte all'Onnipotente come bambini. Padre Nostro ripeteremo elencando una serie di richieste. Padre Nostro salirà al Cielo con la voce di Maria per chiedere, sicuri di ottenere, che sia consolidata la fraternità universale che sola può far di tutti una sola famiglia.