2 Novembre: tra ricordi e antiche tradizioni per la commemorazione di tutti i defunti
Un pensiero per chi non c’è più. Cimitero aperto con orario continuato dalle 7.00 alle 17.30
venerdì 2 novembre 2018
17.51
Una tradizione antica che nasce alle radici della cristianità, assumendo pertanto un significato spirituale e religioso. Un periodo dell'anno quello tra Ognissanti e la Festa dei Defunti dove si avvicinano il mondo dei vivi e quello dei morti, conservando in questo antico retaggio tutto il sapore della tradizione cattolica.
Infatti, oggi 2 Novembre, ricorrenza della Chiesa cattolica, preceduta da una Novena, nel calendario liturgico segue di un giorno la festività di Ognissanti del 1º novembre. Il colore liturgico di questa commemorazione è il viola, il colore della penitenza, dell'attesa e del dolore, utilizzato anche nei funerali.
Per l'occasione gli andriesi, da sempre attenti alle tradizioni, visiteranno il Cimitero comunale, per portare in dono fiori freschi e lumini sulle tombe dei propri cari.
Ogni città è legata a delle usanze tipiche di questo periodo. Ad Andria, come in altre città della Puglia si celebra il 2 novembre, apparecchiando sontuose tavole, per accompagnare il passaggio degli spiriti nell'aldilà.
Antiche credenze sostengono infatti che gli spiriti restino a dimorare le case fino a Natale e per alcuni anche fino all'Epifania. Tradizioni mediterranee e racconti narrano che nell'antica Grecia si festeggiavano le Antesterie, per tre giorni consecutivi alla fine dell'inverno. Si riteneva infatti che in quei giorni i defunti tornassero a trovare i propri cari portando frutta e dolci.
Un viaggio faticoso che compiono i morti, un viaggio dopo il quale è opportuno dar loro ristoro preparando tavole imbandite per ogni gusto. È proprio in quest'occasione che si prepara la Colva, il tipico dolce dei morti con grano, cioccolato, melograno, noci e vincotto.
Un dolce ricchissimo di dolcezza e gusto al quale è impossibile rinunciare in questo periodo dell'anno. Il grano ed il melograno simboleggiano infatti la fertilità femminile, mentre il vino indica il "sangue di Cristo" morto e risorto per la salvezza de suo popolo. Queste festività sono basilari per l'occidente cristiano. Nel cuore dell'autunno, dopo la semina del grano, che è sceso nel cuore della terra, negli inferi, inizia il cammino verso la futura germinazione e verso la rinascita alla vita.
Infatti, oggi 2 Novembre, ricorrenza della Chiesa cattolica, preceduta da una Novena, nel calendario liturgico segue di un giorno la festività di Ognissanti del 1º novembre. Il colore liturgico di questa commemorazione è il viola, il colore della penitenza, dell'attesa e del dolore, utilizzato anche nei funerali.
Per l'occasione gli andriesi, da sempre attenti alle tradizioni, visiteranno il Cimitero comunale, per portare in dono fiori freschi e lumini sulle tombe dei propri cari.
Ogni città è legata a delle usanze tipiche di questo periodo. Ad Andria, come in altre città della Puglia si celebra il 2 novembre, apparecchiando sontuose tavole, per accompagnare il passaggio degli spiriti nell'aldilà.
Antiche credenze sostengono infatti che gli spiriti restino a dimorare le case fino a Natale e per alcuni anche fino all'Epifania. Tradizioni mediterranee e racconti narrano che nell'antica Grecia si festeggiavano le Antesterie, per tre giorni consecutivi alla fine dell'inverno. Si riteneva infatti che in quei giorni i defunti tornassero a trovare i propri cari portando frutta e dolci.
Un viaggio faticoso che compiono i morti, un viaggio dopo il quale è opportuno dar loro ristoro preparando tavole imbandite per ogni gusto. È proprio in quest'occasione che si prepara la Colva, il tipico dolce dei morti con grano, cioccolato, melograno, noci e vincotto.
Un dolce ricchissimo di dolcezza e gusto al quale è impossibile rinunciare in questo periodo dell'anno. Il grano ed il melograno simboleggiano infatti la fertilità femminile, mentre il vino indica il "sangue di Cristo" morto e risorto per la salvezza de suo popolo. Queste festività sono basilari per l'occidente cristiano. Nel cuore dell'autunno, dopo la semina del grano, che è sceso nel cuore della terra, negli inferi, inizia il cammino verso la futura germinazione e verso la rinascita alla vita.