19 luglio, anniversario della strage di Via D’Amelio

Sindaco Bruno: “Paolo Borsellino insegna ancora tanto”

venerdì 19 luglio 2024 17.00
«Non dimentichiamo. Raccontiamo, spieghiamo, perché ancora non c'è piena verità. 57 giorni dopo la strage di Capaci, in via d'Amelio persero la vita il giudice Paolo Borsellino e 5 uomini della scorta. Il sesto si salvò perché stava parcheggiando l'auto di servizio. Tanti feriti. La mafia aveva colpito, di nuovo. Dritta al cuore dello Stato, del Paese. Aveva spazzato via un altro testimone di legalità, di giustizia».
Con queste parole il Sindaco Giovanna Bruno ha ricordato oggi l'attentato di via D'Amelio che portò alla morte il giudice Paolo Borsellino.
«La figura di Paolo Borsellino, approfondita in questi anni con il Festival della Legalità, è per noi una figura di riferimento perché nel suo operare aveva come obiettivo imprescindibile l'educazione alla legalità attraverso il rapporto ed il contatto diretto con le scuole e i ragazzi, un po' come stiamo cercando di fare noi da qualche tempo, perché è una scelta precisa dell'amministrazione.
Non dimentichiamo, allora, e proviamo, nel nostro piccolo, a essere testimoni di legalità. Soprattutto per i giovani, per i nostri ragazzi, per i nostri figli. Non raccontiamo l'odio, il rancore, il veleno. Raccontiamo cosa è successo 32 anni fa. Raccontiamo il perché. Diciamo ai giovani che esistono uomini coraggiosi, integerrimi, rigorosi, per bene.
Sarà il miglior modo per rendere viva la memoria di chi la vita l'ha persa sul campo, spendendosi fino alla fine per contrastare il malaffare. Senza mai scappare dalla propria terra e dalle sue difficoltà ma amandola, fino alla fine».

"La lotta alla mafia dev'essere innanzitutto un movimento culturale che abitui tutti a sentire la bellezza del fresco profumo della libertà che si oppone al pizzo del compromesso morale, dell'indifferenza, della contiguità e quindi della complicità".

Paolo Borsellino - Palermo, 19.1.1940 / 19.7.1992